Lecce dei Marsi. Va in scena domani, giovedì 9 agosto a Lecce dei Marsi, in piazza Monumento, alle ore 21.00, la produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo, in collaborazione con Lanciavicchio, “Il Principe“. Drammaturgia di Stefania Evandro e Antonio Silvagni, con Alberto Santucci, Rita Scognamiglio, Stefania Evandro e con le musiche originali di Giuseppe Morgante, la realizzazione scene e oggetti è stata curata da Ivan Medici, la regia è firmata da Antonio Silvagni.
Lo spettacolo, realizzato nell’ambito del progetto Sistema Cultura Abruzzo del TSA, attraversa ben due secoli: dal prosciugamento del Lago Fucino, all’avvicendarsi della dinastia Torlonia nel latifondo e nelle guerre mondiali, per arrivare alle lotte contadine degli anni ’50. Quadri di memoria che richiamano il mito di un lago senza tempo in una narrazione orchestrata con avvenimenti della terra d’Abruzzo, mostri di antiche leggende e mostruosi personaggi che con la loro prepotenza ancora caratterizzano la storia dell’Italia contemporanea.
“La memoria del nostro computer“, spiega il regista Antonio Silvagni, “si può formattare, ripulire, cancellare. Eppure quello che è stato, quello che il computer ha visto, quello che ha vissuto lascia delle tracce. Anche la nostra memoria di donne e uomini contiene a nostra insaputa immagini, accadimenti, luoghi che si sedimentano in qualche angolo e magari riemergono inaspettatamente. Sorprendendoci. La memoria collettiva di un territorio può invece subire delle amnesie che determinano una cesura completa con il passato e queste diventano con il trascorrere
del tempo rimozioni definitive, destinate all’oblio, tanto da non lasciare alcuna traccia del loro passaggio, e tanto da consentire un riproporsi di dinamiche sociali e culturali che già in un recente passato hanno duramente provato una
popolazione; questo territorio è sicuramente la Marsica, probabilmente l’Abruzzo e forse l’Italia.
Viviamo nella Marsica, una terra che come nessun’altra ha subito cambiamenti radicali negli ultimi 150 anni: il prosciugamento del lago Fucino, terzo lago d’Italia, il terremoto del 1915, uno dei più cruenti della storia d’Italia, la
guerra e le lotte contadine della Marsica, eventi che hanno portato all’attuale assetto del nostro territorio. Eppure di tutto questo non c’è traccia”.
Nel frattempo in Italia “nuovi principi” prendono il posto dei vecchi, ma facciamo fatica a notare il cambiamento; la maggior parte di essi passa inosservata pur condizionando la vita dei più. Solo alcuni, i più disinvolti, si fanno notare, lasciandoci un senso di nostalgia per il “vecchio principe”, per la sua indifferenza e per la sua evidente crudeltà. Lo spettacolo è dedicato a Romolo Liberale, amico e poeta. La replica è prevista il 10 agosto a Capistrello, in piazza Sant’Antonio, alle 21.