L’Aquila. Sono scivolati in un canalone sotto la vetta del Corno Grande. Sono finiti nella Valle dell’Inferno e ieri pomeriggio i soccorritori erano arrivati probabilmente a poche centinaia di metri dal luogo in cui si pensa siano ancora. Ma purtroppo un tempo terribile non ha permesso il recupero. Come non lo ha permesso nemmeno oggi.
Perché sul Gran Sasso, oltre i duemila metri di altezza, presumibilmente dove sono rimasti bloccati Luca Perazzini e Cristian Gualdi, nevica tantissimo e ci sono raffiche di vento che superano i cento chilometri orari.
I due alpinisti di Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, sono vicini di casa e erano arrivati in Abruzzo per salire sul Gran Sasso, il monte più alto di tutto l’Appennino. Durante la salita pare abbiano incontrato un esperto che abbia intimato loro di tornare indietro, viste le condizioni proibitive del tempo, segnalate in Abruzzo già da giorni come allerta meteo da bollino rosso. Ma i due hanno scelto di proseguire.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, durante la discesa, i due uomini pare siano scivolati in un canalone e da lì poi è partita la chiamata al NUE, il numero unico di emergenza, il 112. Sembrerebbe che le chiamate siano state più di una dove uno dei due montanari ha dichiarato ai soccorritori che nella caduta il compagno si era fatto male. Andato perso uno zaino, i guanti, una scarpa.
Gli alpinisti nella richiesta di aiuto avrebbero anche detto: “Non ci lasciate soli!”. Le ricerche sono riprese già questa mattina all’alba ma si sono concluse ancora con un nulla di fatto per via del maltempo. Sono operazioni troppo pericolose anche per gli esperti soccorritori dell’Abruzzo, uomini che mai si tirano indietro, nemmeno nelle condizioni più svantaggiose e disperate. Sono gli uomini del soccorso alpino e speleologico d’Abruzzo, del Sagf, dei vigili del fuoco.
Più passa il tempo e più le speranze di ritrovare in vita i due alpinisti diventano flebili. Nonostante questo, ancora una volta, gli haters della rete, gli odiatori seriali, in queste ore stanno lasciando commenti orribili sui social, rivolti ai due montanari ancora bloccati sul Gran Sasso.
Leoni da tastiera che tornano a scrivere commenti diffamatori alle notizie riportate dalla stampa e condivise sui social, non curanti del fatto che si tratta di parole che poi la rete “conserva” e che anche parenti e familiari saranno prima o poi costretti a leggere. La pietà umana, l’empatia nei confronti degli amanti della montagna e anche dei suoi rischi, sono soffocati dalla voglia di dire sempre e comunque la propria, anche quando sarebbe il caso solo di tacere.
Le famiglie oggi pomeriggio sono arrivate in Abruzzo. Al loro fianco un team di psicologi, specialisti nell’emergenza. I familiari hanno incontrato anche alcuni soccorritori.
Chi sono i due dispersi
Originari dell’Emilia Romagna, Perazzini è un elettricista dipendente della Nuova Cei, Gualdi è titolare di una ditta di infissi che si trova a Savignano.
Le operazioni di soccorso
Purtroppo nulla di buono fanno sperare le condizioni meteo delle prossime ore. È quanto emerso nell’ultimo sit-in che c’è stato tra i soccorritori in serata, dove si è parlato di un probabile miglioramento solo per il 27 dicembre. Tutto quello che sarà possibile comunque continuerà ad essere tentato e fatto.
Bisogna tenere conto che da questa mattina è bloccata la funivia di Campo Imperatore. Nessuna comunicazione istituzionale è arrivata finora ma parrebbe si sia bruciata una scheda. Per farla ripartire sarà necessario l’intervento di un team di tecnici professionisti.
Ore di apprensione per Luca Perazzini e Cristian Gualdi: dispersi sul Gran Sasso da 24 ore
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