Sante Marie. La Regione e la Provincia pronti a chiudere l’impianto di smaltimento rifiuti di Sante Marie, insorge il Comune dell’Aquila: a rimetterci sarebbero solo i cittadini. Con una lettera indirizzata ai responsabili degli enti regionali il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, l’assessore Roberto Riga e il presidente dell’Asm, azienda Luigi Fabiani, hanno chiarito la situazione dello smaltimento e del trattamento dei rifiuti oggi, alla luce della convenzione con la Segen, società consortile della Valle Roveto, e quella che si potrebbe venire a creare con la chiusura dell’impianto di Sante Marie. La Regione e la Provincia sono pronti a chiudere l’impianto mobile, realizzato subito dopo l’incendio, perchè a loro avviso il territorio ha una certa autosufficienza in tema di impianti pubblico/privati. In realtà se la discarica venisse definitivamente chiusa molti Comuni, a partire da quello dell’Aquila, si potrebbero trovare davanti a una vera e propria emergenza rifiuti. “Dal marzo 2012, conferisce i rifiuti indifferenziati prodotti sul proprio territorio all’impianto Segen di Sante Marie (Società ad intera partecipazione pubblica formato da 13 Comuni), andando a recupero totale e a prezzi nettamente vantaggiosi per i cittadini aquilani e degli altri comuni del Consorzio (134,5 €/ton)”, hanno spiegato in una nota Cialente, Riga e Fabiani, “la Regione Abruzzo e la Provincia dell’Aquila ritengono di interrompere la campagna di attività dell’impianto mobile, reso necessario a seguito dell’incendio che ha temporaneamente danneggiato l’impianto fisso Segen, asserendo che nella provincia dell’Aquila vi è un autosufficienza di impianti pubblico/privati (che lavorano, per altro, in contraddizione con quanto previsto dall’art. 179 del d.lgs. 152/2006), che renderebbero ultronea l’attività di altri impianti sebbene questi ultimi abbiano i costi ridotti in maniera consistente. L’Asm e lo stesso Comune dell’Aquila hanno ripetutamente fatto presente che l’ipotesi di una programmazione di gestione del ciclo dei rifiuti sulla base degli impianti presenti nella Provincia sarebbe giusta solo se venisse fissata un’univoca tariffa provinciale o come previsto dalla normativa (vedi delibera di GR 693 del 13/9/2010, mai applicata su tutta la Regione)”. Secondo Cialente, Riga e Fabiani: “l’inspiegabile mancanza di un’unica tariffa provoca un danno pesantissimo alle casse comunali e di conseguenza ai cittadini di quei Comuni costretti a seguire le indicazioni dettate dalla Regione e dalla Provincia dell’Aquila di andare a impianti pubblico/privati che richiedono cifre superiori per i conferimenti rispetto ad altri comuni. Ciò, verosimilmente, per coprire i loro maggiori costi di gestione che vengono fatti ricadere in modo arbitrario sui diversi Comuni, il tutto nel silenzio o condivisione di Regione e Provincia. Poiché alla data odierna il Comune dell’Aquila e l’Asm non sanno dove conferire i propri rifiuti, si richiede alle Signorie Vostre di indicare espressamente, entro ventiquattro ore, trovandoci in una drammatica emergenza igienico sanitaria: in quale impianto il Comune dell’Aquila dovrà conferire i propri rifiuti nelle prossime ore? A quale tariffa? Come si giustificano eventuali differenze tariffarie rispetto a quelle sostenute attualmente? I motivi reali per i quali non è possibile continuare la campagna di attività mobile presso l’impianto Segen. Poiché si è in attesa, ad horas, di parere della Direzione Generale del Ministero dell’Ambiente relativamente alla sentenza del Consiglio di Stato n. 5566/2012, nelle more delle Vostre risposte comunichiamo alle SS.VV. e alla Procura della Repubblica, che ci legge per conoscenza, la nostra intenzione di continuare il conferimento dei rifiuti presso l’impianto Segen di Sante Marie, non avendo alternative altrettanto efficaci ed efficienti. Inoltre l’impianto mobile è stato autorizzato nelle more della ristrutturazione ed adeguamento dell’impianto fisso danneggiato dall’incendio, il cui cronoprogramma di riattivazione presentato dalla Segen in data 29/02/2012 è perfettamente rispettato; che il Comune dell’Aquila sta completando l’iter amministrativo per aderire alla Segen S.p.A., società pubblica interamente partecipata da Comuni; che l’interpretazione della Regione, su cui soggiace il principio di non poter inviare frazioni separate di rifiuti a recupero fuori Regione, di cui si attende ad horas l’interpretazione del Ministero dell’Ambiente, non ritentiamo sia applicabile e pertinente alla fattispecie in questione, anche alla luce del disposto di cui all’art. 179 del D. lgs. 152/06 che dispone lo smaltimento come attività eccezionalmente residuale, prediligendo il recupero a esso”.