Celano. “Non posso permettere che si continui a buttar fango sulla mia città in maniera scellerata e dissennata causando danni all’economia agricola e non solo, irreparabilmente, ancor prima che la verità emerga”. Inizia così il commento del sindaco, Settimio Santilli, che questa mattina attraverso la pagina Facebook ha voluto annunciare ai suoi concittadini il consiglio straordinario convocato per parlare della discarica di San Marcello dove i carabinieri del Noe hanno trovato tonnellate di rifiuti abbandonati. “Sono io il primo a volere che i risultati delle indagini geologiche siano celeri e chiari in maniera da agire di conseguenza”, ha continuato, “la gente deve sapere quale è l’attuale verità, perché non c’è nulla da nascondere ed per questo che abbiamo convocato un consiglio straordinario apposito solo per discutere della problematica della discarica di “San Marcello”, venerdì alle 21. A testa alta e a petto nudo contro la mitraglia, ma non scappo dai problemi, né li rimando come negli ultimi 60 anni, li affrontiamo”. Intanto sono decine i commenti di tutte le forze politiche sulla vicenda che sta creando allarmismo nel territorio marsicano. “Diventa un caso nazionale la discarica abusiva di Celano, ora Regione e Comune dovranno finalmente muoversi per risolvere il problema”, a parlare è il consigliere regionale Gianluca Ranieri che, insieme ai colleghi e ai gruppi locali della Marsica, già dal 2013 denunciò il grave stato delle discariche abusive nel territorio marsicano, effettuando una vera e propria mappatura delle zone a rischio e portando avanti da anni una campagna contro lo smaltimento illegale dei rifiuti, “oggi, che tutta Italia ha visto come è stato ridotto dalla politica locale uno dei gioielli del nostro Abruzzo, bisogna intervenire immediatamente, per indurre l’Amministrazione locale, che fin ora ha fatto finta di niente anche davanti ai roghi colposi, ad affrontare seriamente l’enorme caso di inquinamento. Sul territorio”, ha continuato Ranieri “abbiamo agito ottenendo numerose vittorie, infatti, la campagna, anti-discariche dei 5 stelle ha portato la bonifica di molti siti illeciti. Ma il Comune di Celano ha preferito lasciare sotterrato il problema nella speranza che nessuno se ne accorgesse. Bisogna immediatamente modificare l’articolo contenuto nello Sblocca italia che permette di trasportare rifiuti da un posto all’altro dell’Italia. Questa norma, reintrodotta da Renzi con la famigerata legge, è la stessa che ha permesso a Mazzocca di portare i rifiuti abruzzesi nell’inceneritore del Molise” affermano i 5 stelle , “una norma che rischia di agevolare quei poteri criminali interessati a fare del trasporto di rifiuti un lucroso traffico illecito. A livello locale bisogna immediatamente attuare una bonifica nelle zone interessate, se il comune non riesce con le risorse è necessario che la regione intervenga. Sono queste le opere da finanziare nella provincia de L’Aquila, non monumenti alla propria gloria come il più tiranno degli Imperatori”. Per il Movimento H2O: “viene da chiedersi: ma gli enti pubblici, il Comune, la Provincia, la Regione dove erano? Deve per forza intervenire la Magistratura con i sequestri per imporre l’avvio delle procedure di bonifica. Ah, i terreni erano in parte del…Comune di Celano. Ricordiamo che esiste il Testo Unico dell’Ambiente, il decreto legge 152/2006 che descrive nei minimi dettagli tutto l’iter per la caratterizzazione e le bonifiche. Non serve arrivare ai sequestri, dovrebbero bastare le normali procedure a seguito, appunto, delle segnalazione dei cittadini anche perché le foto sullo stato del sito sono inequivocabili. Il nostro Belpaese è stato ridotto in queste condizioni da un’imprenditoria rapace, favorita dalle connivenze diffuse di una pubblica amministrazione da quarto mondo. Quando ci parlano di grandi opere, di TAV, di autostrade, di finanziamenti ed investimentiecc.ecc. dovremmo avere un sussulto di indignazione e, per la tutela della salute se non per amore nei confronti della nostra Terra, pretendere che i finanziamenti vadano interamente ad un’unica grande opera: il risanamento del territorio, con forme partecipate dal basso di controllo delle attività”. Sulla vicenda sono intervenute anche Evelina Torrelli e Graziella Cantelmi, consigliere comunali. “Abbiamo atteso l’intervento del Sindaco Santilli sul sequestro operato ieri dai NOE di Pescara della vasta area di 40 ettari sita in Località Cese di S. Marcello a Celano sulla quale insisterebbero oltre mezzo milione di metri cubi di rifiuti”, hanno precisato, “ma la risposta “attendista” del Sindaco non ci conforta e sicuramente non ci tranquillizza. Basta leggere le notizie riportate dagli organi di stampa e dai media, anche nazionali, per comprendere che la questione è atavica; innumerevoli sono state le denunce pubbliche, tacciate per allarmistiche ed “esagerate” dalla precedente Amministrazione Comunale capitanata dall’On. Piccone e nella quale l’attuale Sindaco ricopriva la carica di Assessore all’Ambiente. Ma i fatti di questi giorni sono scaturiti da accertamenti di organi tecnici e le risultanze, anche se da approfondire, appaiono allarmanti! Ovviamente auspichiamo che le verifiche che saranno eseguite diano esito negativo perché, diversamente, si profilerebbe un grave pericolo, ambientale e soprattutto per la salute dei cittadini, ma riteniamo che i Celanesi debbano essere adeguatamente informati sulle iniziative che in questi anni sono state intraprese in detta zona per far fronte al problema! Il fatto che la ex discarica di S. Marcello sia ricompresa nell’area sequestrata, nonostante la stessa, come ribadito oggi dal Sindaco, sia stata bonificata, lascia alquanto perplessi: neanche i lavori di bonifica hanno reso detta zona immune da rischi? E durante la messa in sicurezza dell’area interessata dalla ex discarica non si è preso atto della situazione insistente sulle aree contigue? Quali sono stati gli interventi concreti ed incisivi messi in atto per risolverla? Riteniamo che su questi interrogativi l’Amministrazione debba intervenire, per fugare ogni dubbio, per tranquillizzare la cittadinanza e per non pregiudicare, ancora di più, la già martoriata economia della nostra Città. In attesa degli esiti delle verifiche, che non perverranno sicuramente a breve vista la notevole estensione dell’area, chiediamo che venga convocato con urgenza un Consiglio Comunale straordinario”.