Avezzano. Era finito sotto indagini dopo una denuncia, accusato di aver costretto un collega artista a firmare l’impegno a risarcire un quadro danneggiato a causa di una caduta durante una mostra. Si tratta di E.R., pittore di origini romane. Il suo quadro era caduto a causa del terremoto del 2016 durante una mostra a Tagliacozzo e lui aveva fatto firmare al collega avezzanese un foglio di impegno al risarcimento. Per tale motivo, però, era stato accusato di estorsione nei confronti dell’artista marsicano.
I fatti risalgono all’estate del 2016 quando diversi artisti furono chiamati a esporre per una mostra contemporanea itinerante che prevedeva una prima fase al Celano è una seconda a Tagliacozzo, negli spazi museali del convento di San Francesco. I problemi iniziarono quando, a causa del terremoto del Centro Italia del 24 agosto 2016, uno dei quadri esposti cadde rimanendo danneggiato alla base.
L’autore venne avvisato di quanto accaduto e così alcuni giorni più tardi tornò a Tagliacozzo per recuperare le opere. Secondo l’accusa, però, fece firmare all’artista avezzanese, che lo aveva avvisato dell’incidente accorso all’opera ma che non era responsabile dell’organizzazione, una lettera in cui si impegnava a risarcire il danno.
Secondo l’accusa, lo costrinse, con la collaborazione di una seconda persona, a posare per delle foto con in mano il quadro in cui si evidenziava il danno. In un primo momento l’avezzanese, spaventato dall’atteggiamento dei due interlocutori, acconsentì a tale trattamento ma poi, una volta allontanato si rivolge al suo legale, Cristian Carpineta. A quel punto fu presentata una denuncia alle autorità per estorsione.
Il pubblico ministero ha avanzato una proposta di archiviazione del caso a causa della esiguità del valore dell’opera danneggiata il cui prezzo, secondo l’autore, si aggira intorno ai 2.800 euro. La difesa si è però opposta chiedendo la prosecuzione delle indagini e nei prossimi giorni il giudice del tribunale di Avezzano Carla Mastelli prenderà una decisione sulla singolare vicenda.