Avezzano. Dipendenti e politici in campo per difendere l’ex Arssa. Il trasferimento del dipartimento agricoltura rischia di paralizzare l’attività delle imprese del Fucino. I dipendenti dell’ex Arssa non hanno alcun dubbio: con la riorganizzazione del dipartimento ad avere disagi saranno per lo più i contadini che rimarranno senza un punto di riferimento. “Non è possibile sottacere il disagio che stanno avvertendo gli agricoltori a causa della riorganizzazione del dipartimento”, hanno spiegato i dipendenti dell’ex Arssa, “tanto più perché esso non tiene in nessun conto delle peculiarità di questo articolato contesto produttivo, contraddicendo, così, le raccomandazioni, che in tal senso, vengono dalle politiche europee oltre a disattendere gli impegni stabiliti dal legislatore regionale che aveva deciso proprio per le esigenze della agricoltura marsicana l’istituzione due servizi su Avezzano, mirati a garantire una gamma di prestazioni, dirette alla salvaguardia fitosanitaria, a garanzia della qualità dei terreni, nonché l’agrometeorologia e il trasferimento tecnologico alle imprese agroalimentari”. I lavoratori lamentano questa promessa disattesa che il trasferimento del servizio a Cepagatti. “Mentre restano inascoltate le proteste, oltre che dei dipendenti, delle associazioni di categoria, che non sono ormai in grado di fronteggiare da sole la domanda di servizi al territorio fucense”, hanno concluso i dipendenti, “si continua a intaccare pesantemente il supporto tecnico a un ambito produttivo centrale per il destino dell’agroalimentare della Regione. E’ dovere dell’istituzione regionale dare risposta a questo appello: non c’è più tempo per attese e polemiche, la misura è ormai più che colma”. Sulla vicenda sono intervenuti anche i consiglieri provinciali Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi sottolineando che: “la ristrutturazione aveva previsto almeno due servizi, presidi tecnici di supporto al settore agricolo e quello territoriale agricolo dell’Abruzzo ovest, ex ispettorato agrario. E’ sotto gli occhi di tutti che questi servizi non ci sono, al loro posto via via una scatola vuota con professionisti di datata esperienza trasferiti all’Aquila”.