Avezzano. Una multa salata, che lui non aveva proprio digerito, dando sfogo all’accaduto su Facebook. Era stato multato per un totale di 3.000 euro dalla polstrada per della pizza e del pane consegnati senza autorizzazione e senza il rispetto delle norme igienico sanitarie. Così sui social aveva accusato e insultando il poliziotto che lo aveva scoperto e multato. Alla fine è stato però condannato dal giudice del tribunale di Avezzano Maurizio Sacco a una pena complessiva di 3.380. Il pubblico ministero aveva chiesto 10 mesi di reclusione.
E’ quanto capitato a un giovane di Avezzano, Alessandro Valente, 33 anni, finito davanti al tribunale di Avezzano con l’accusa di diffamazione. L’ispettore di polizia, Sandro Franchi, che lo aveva multato insieme a un collega, si era costituito parte civile.
Nel processo ha raccontato che il primo dicembre 2015, mentre era di servizio con la pattuglia insieme a un collega, durante un controllo nei pressi di un bar aveva visto il giovane scendere dall’auto e prelevare qualcosa dal cofano per consegnarla al bar. Si era avvicinato e aveva visto la presenza di una cesta piena di pane e pizza, nonostante il veicolo non fosse idoneo al trasporto di prodotti alimentari e non avesse le autorizzazioni sanitarie per poter svolgere tale servizio. Aveva così proceduto a emettere un verbale con una sanzione amministrativa di tremila euro. L’ispettore aveva poi raccontato di essere stato raggiunto ad Avezzano dal giovane che gli aveva chiesto di strappare il verbale visto l’eccessività della sanzione, ma dopo il diniego era andato via arrabbiato.
Qualche giorno dopo, l’esponente della polstrada era stato informato dai familiari della presenza di alcuni commenti sulle pagine Facebook di alcuni quotidiani, tra cui quella del Centro, con contenuto a suo avviso denigratorio della sua professionalità e della sua moralità.
In uno dei messaggi il giovane aveva scritto che, “a causa di un poliziotto di Avezzano, Sandro Franchi, che a sua detta voleva divertirsi un po’, ha rovinato non tanto me, ma due futuri posti di lavoro… il poliziotto mi ha detto che se avessi avuto la cocaina il verbale sarebbe stato più basso, sono sconcertato di come questo soggetto utilizzi la legge non per tutelare noi cittadini ma per rovinare le brave persone… qualsiasi poliziotto deve essere prima di un uomo, è vero che la legge va fatta rispettare ma sempre con il buon senso, un senso che questo individuo non ha e non ha mai avuto nella sua miserabile vita”.
Il giovane è stato condannato per tale motivo alla pena di 700 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno in favore della parte civile per 1.500 euro, oltre al pagamento delle spese processuali di 1.180 euro. La gente della Polizia stradale era difesa dall’avvocato Pietro Palladini.