Avezzano. Dopo aver ricoperto il ruolo di assessore alla Cultura durante l’amministrazione di Gabriele De Angelis, Pierluigi Di Stefano è stato individuato dal sindaco Gianni Di Pangrazio come nuovo assessore al commercio e al turismo. Fra i suoi compiti rientrano, inoltre, anche la cura del marketing territoriale e del turismo, aspetti strettamente connessi alla promozione culturale della città, oltre che a una maggiore valorizzazione e tutela della città stessa.
Le è stato affidato un assessorato dove sarà necessario reperire fondi e sviluppare progetti per dare una sterzata positiva alla città: ha già qualche idea? Relativamente al bilancio, quanta parte di questo è destinato ai settori che è chiamato a gestire?
Ho un assessorato che comprende tante deleghe, tutte importanti .Ritengo che per ognuna di esse possa essere attivata una fase di programmazione e di progettazione volta al reperimento dei fondi messi a disposizione da Europa, Stato e Regione. Sarà fondamentale farlo, il Recovery Found, cioè lo strumento volto ad arginare l’impatto devastante del coronavirus dovrà essere intercettato con progetti che guardano alla produttività, alla sostenibilità ambientale, all’equità ma anche alla informatizzazione e agli investimenti volti alla transizione digitale. Il bilancio comunale è particolarmente sofferente, abbiamo minori entrate dovute al covid, inoltre oltre l’80% è destinato alle spese ordinarie. Sarà dunque fondamentale il reperimento delle risorse “extra bilancio”, mi sono già attivato e credo che con il supporto del sindaco, degli altri assessori, dei consiglieri comunali e dell’apparato burocratico comunale riusciremo a fare bene.
Lei è più per una città che guarda al passato, rinverdendo la propria tradizione e storia, oppure per darle un volto nuovo e moderno? Quale è la sua idea di città per i prossimi cinque anni?
Sono per una città capace di guardare al futuro con metodo e competenza senza però dimenticare la propria storia, che è bella ed affascinante e che, tra l’altro, in un passato non troppo lontano ci racconta di una città che per l’epoca era moderna, produttiva, vivace, felice. Nei prossimi 5 anni dovremo essere bravi a dare un’identità chiara ad Avezzano, che non può prescindere appunto dalla sua storia, antica e più recente. Storia di una città che ha conosciuto la civiltà Marsa, che ha vissuto diversi sconvolgimenti, dal prosciugamento del Lago del Fucino al terremoto del 1915, città di forte tradizione agricola. Bisogna ripartire da quell’identità, sviluppando però strategie volte a rendere Avezzano una moderna città dei servizi, una Smart city con una pianificazione urbanistica volta all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici che mettano un relazione la città con gli altri comuni marsicani, che sappia intercettare le possibilità della rivoluzione digitale, della distribuzione dell’energia, dell’ottimizzazione degli edifici pubblici e della creazione di luoghi culturali, capaci di attrarre turisti e nuovi investimenti.
Marketing territoriale, turismo e promozione del territorio sono settori interconnessi. Il privato che parte è chiamato a recitare? Come intende metterlo in connessione con il pubblico?
Confido molto nel rapporto tra pubblico e privato, che va certamente stimolato e che però può dare “valore aggiunto” specie in tema di promozione territoriale, marketing e turismo. Dobbiamo creare un rapporto permanente tra Comune, altre istituzioni interessate, come Sovrintendenza, università e Consorzio di bonifica, associazioni di categoria e organismi del settore, come Gal e Dmc, associazioni e cooperative, oltre che con privati cittadini interessati. La sfida dei prossimi anni sarà quella di creare appunto l’identità culturale della città, che potrebbe partire da ciò che abbiamo già a disposizione, come le tipicità gastronomiche (la patata di Avezzano) conosciuta in tutta Italia ma poco promossa in Città oppure dalla caratteristica strutturale della città, ricostruita nel post sisma dell’ingegnere Sebastiano Bultrini come città giardino, secondo il concetto in voga a inizi ‘900. La città giardino potrebbe essere la base di partenza per fare “turismo di qualità e prossimità” nell’immediato futuro, una città con un patrimonio arboreo imponente, con aree verdi ovunque (Saviano, Piazza Torlonia, Villa Torlonia, Pineta), incastrata tra montagne e percorsi naturalistici. Una città sostenibile, in cui fare turismo Green e culturale.
Alla luce della crisi sanitaria in itinere è verosimile che i prossimi mesi saranno molto complessi per il commercio cittadino. Quali agevolazioni per chi ha un’attività?
Appena ricevuta dal sindaco la delega al commercio ho provveduto, come primo atto, ad incontrare le organizzazioni di categoria dedicate per avviare una iniziale fase di ascolto in questa fase drammatica della nostra epoca.
Stiamo mettendo in campo azioni che intendono sostenere al massimo delle nostre possibilità le attività commerciali, artigianali e le piccole e medie imprese della città in questa fase emergenziale, come la sospensione della tosap, la possibilità di installare, in via temporanea, gazebo, dehors ed altri elementi di arredo urbano che limitino l’esposizione alle intemperie meteorologiche ed altre azioni importanti. Serve una strategia organica accompagnata da risorse e progettualità adeguate, abbiamo l’obbligo di studiare in tempi celeri un piano del commercio cittadino e di revisionare il piano delle attività produttive, fermo da parecchi anni, introducendo appunto le misure espressamente finalizzate a contrastare l’emergenza Covid 19. I commercianti sono più di altri vittime innocenti di questa crisi e nostro intento è quello di farli sentire meno soli e di lavorare al massimo per i loro diritti.