Celano. Continua il botta e risposta tra esponenti del centrosinistra sul Pd celanese, dopo la sveglia suonata da Italo Taccone Pd castellano e dopo la replica del consigliere comunale della lista civica “Unitinsieme”, ora con un ironico “salvate il soldato Cleofe” intervengonoMassimiliano Di Pizio e Andrea Fidanza (Pd). «È tanto sorprendente quanto fuori luogo la replica di Cleofe a Italo Taccone, traspare evidente dalle sue parole una profonda invidia verso chi ha amministrato la nostra città con abnegazione, serietà, onestà e nel rispetto dell’interesse collettivo. Nella lettera aperta dell’ex Sindaco ci era sembrato di cogliere spunti di riflessione che dovevano suonare come campanello d’allarme, non solo a chi oggi guida il Pd ma anche ai rappresentanti istituzionali del centrosinistra celanese, ed invece costatiamo che per qualcuno il ruolo di dirigente politico non è quello di condivisione dei problemi della città con i partiti di riferimento e tra la gente ma è relegato ad un fatto meramente burocratico: presentare in consiglio comunale interpellanze, interrogazioni e mozioni… come a dire “ghe pensi mi!”, ma questo loro iperattivismo è sotto gli occhi di tutti e facilmente giudicabile. Allo stesso modo ci appare singolare il “da quale pulpito viene la predica”, visto che è risaputo che il Cleofe si sottrasse alla candidatura quando il centrosinistra perse le elezioni solo per una manciata di voti, non rispettando il patto che lui stesso aveva elaborato! Noi – continuano con sarcasmo Di Pizio e Fidanza – ci occupiamo solo di cose serie e anche in questa occasione non intendiamo venire meno a questa nostra prerogativa, pertanto non ci interessano le polemiche sterili. Discorso a parte merita il Pd locale che sta vivendo la fase più buia dopo l’entusiasmo creato attorno alla sua fondazione. È evidente a tutti che il Pd a Celano non rappresenta più quella novità sullo scenario politico: l’attuale dirigenza ha dimostrato tutti i suoi limiti, l’esclusione di più di 100 tesserati, tra cui i sottoscritti e tanti altri giovani, è solo la punta di un iceberg di una maldestra gestione fondata sulla prevaricazione e sui personalismi. Noi abbiamo dimostrato tutta la nostra passione e il nostro attaccamento al partito sia durante le primarie di coalizione, sostenendo con forza il candidato del PD, sia durante la campagna elettorale per le amministrative e di tutta risposta siamo stati estromessi dal partito. Un partito guidato da chi non ha mai affrontato un solo problema che riguardasse la nostra città: le uniche discussioni, senza mai una proposta concreta, hanno riguardato regole decise da altri. Non è questo il Pd che vogliamo e non è questa la politica che la nostra generazione si aspetta da un partito riformista come il nostro. Per questo» concludono Di Pizio e Fidanza «auspichiamo che il Pd torni presto ad occuparsi delle troppe questioni ancora irrisolte della nostra città con una nuova classe dirigente capace ed all’altezza delle aspettative di ciascuno».