Avezzano. “All’offerta di lavorare uniti, in attesa del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato e in particolare riguardo ai temi cruciali della sicurezza, della sanità e del Tribunale, unicamente a favore della città, De Angelis risponde in modo livoroso, distante anni luce dai cittadini ed evidentemente più attaccato alla poltrona che al bene di Avezzano, e conferma ancora una volta anche qual è il suo stile”. É la secca replica di Giovanni Di Pangrazio a Gabriele De Angelis che al tentativo di apertura della coalizione guidata dall’ex sindaco Gianni Di Pangrazio ha risposto con un “no agli inciuci”. “L’arroganza che ha manifestato”,afferma Di Pangrazio, “invece dell’atteggiamento responsabile che è richiesto a un sindaco, come anche l’evidente pochezza di programmi e di incisività dimostrate – nonostante la propaganda battente che paga lautamente solo per spacciare come suoi i risultati di altri – saranno giudicate dai cittadini. Noi continuiamo a essere pronti a operare per la Città, con lo spirito e la lealtà di gruppo che ci contraddistinguono, cose che lui forse non può comprendere.
A cinque mesi dalle elezioni, le condizioni in cui sta precipitando la città parlano chiaro, una città tra l’altro invasa da extracomunitari fuori controllo e ormai teatro di violenze giornaliere. I risultati della mia amministrazione sono noti, e annoveriamo tra essi anche quelli da lui pubblicizzati in questi ultimi mesi. De Angelis rammenti solo che è ‘un miracolato’ da una legge elettorale più che discutibile, valida solo per i Comuni, grazie alla quale, nonostante io abbia ottenuto il 46% dei consensi al primo turno, contro il suo 34%, lui oggi è il sindaco della città. Va bene così, ma è la stessa legge che assegna alla nostra Coalizione 13 consiglieri, la maggioranza scelta dai votanti, e noi saremo attenti a difendere Avezzano da tutte le azioni e i personaggi che non abbiano come priorità il suo bene e la difesa del suo ruolo, nella Marsica e nella regione. De Angelis”, chiosa Di Pangrazio, “deve smetterla di offendere gli oltre 11mila cittadini che alle urne hanno votato il sottoscritto”.