Avezzano. “Prometto di spendermi ancora di più per la nostra bella città”. Queste le prime parole di Gianni Di Pangrazio, sindaco di Avezzano, in occasione della conferenza stampa convocata a palazzo di città a seguito della sentenza del tribunale dell’Aquila e alla luce della condanna per l’uso auto blu utilizzate nel 2014. Una decisione che farà inevitabilmente scattare la sospensione del sindaco, in base a quanto previsto dalla legge Severino.
“Una norma da terzo mondo”, così l’ha definita il primo cittadino, “per la quale oggi tanti sindaci stanno manifestando a Roma per chiedere maggiore rispetto nei confronti del nostro ruolo e del nostro lavoro”.
“Sono tantissimi i cittadini di Avezzano che non hanno mancato di farmi sentire la loro vicinanza, e a loro va il primo grazie”, ha detto Di Pangrazio, “sono questioni che risalgono al 2012, in quel periodo Gianni Di Pangrazio rinunciava a 1232 euro al mese, ossia l’indennità del sindaco, con un risparmio complessivo di circa 60mila euro l’anno. Per questo risparmio mi viene combinata la pena di 4 mesi per aver distratto circa 250 euro. Io ragiono sempre nella perfetta convinzione che, se mi muovevo da Avezzano, quelle poche volte in cui mi sono spostato, e ci sono certificazioni provate, non ho mai chiesto un rimborso spese di viaggio o di vitto e alloggio”.
“Ci sono tutte le documentazioni”, ha sottolineato il sindaco, “sono abituato a rispettare le sentenze anche se questa sentenza può commentarsi da sola. Stiamo parlando di un sindaco che fa risparmiare un anno e mezzo di indennizzo ma deve sopportare la pena di 4 mesi per aver utilizzato la macchina”.
Entrando nel merito della sentenza di Pangrazio ha precisato come “sarò sempre presente al fianco della città. In ogni occasione, manifestazione, incontro con i cittadini, anche senza la fascia da sindaco. Abbiamo una squadra comunale che dal primo giorno è stata al fianco della città, che è stata scelta con convinzione e sicuramente non sarà una sospensione a determinare il mio lavoro. Questa pronuncia distorce la realtà dei fatti e offusca l’immagine di un uomo, di un padre, di un funzionario pubblico e di un sindaco che ha dedicato tutta la vita al servizio dello Stato. Pertanto, continuerò a battermi nel giudizio di appello, per provare la mia totale estraneità ai fatti, senza alimentare inutili polemiche. Posso constatare, in ogni caso, che la quasi totalità delle accuse a me rivolte sono cadute nel vuoto”.
“C’è un solo sindaco eletto e questo è Gianni Di Pangrazio”, ha detto con forza il vice Domenico Di Berardino, “continueremo a portare avanti il programma stabilito dal consiglio. Questo è e sarà il nostro impegno. La stima e il rispetto rimangono immutati. La sua teciana insieme alla sua preparazione professionale restano e ne siamo orgogliosi. Siamo convinti che il nostro sindaco”, ha continuato, “riuscirà a dimostrare nelle sedi opportune l’estraneità alla vicenda. Siamo pronti a portare avanti il programma di mandato del consiglio. Non mancherà il tuo sostegno quotidiano come guida politica di questa amministrazione”.
Il primo cittadino ha poi chiuso con una promessa, quella di restare al fianco della sua città e ai tanti giovani. “Ieri sera eravamo in piazza con un maxi schermo a tifare i nostri azzurri”, ha concluso Di Pangrazio, “vi aspetto domenica per tifare tutti insieme”.