Avezzano. La lezione della società italiana degli ultimi 60 anni ci dice che non si fa sviluppo senza soggetti: le grandi imprese, come il mondo del lavoro indipendente, i milioni di piccole imprese, lo Stato imprenditore, le banche locali, come la massa informe dei lavoratori sommersi, hanno fatto in una grande avventura di soggetti lo “SVILUPPO ITALIANO”. Oggi è certo che non abbiamo grandi imprese, le multinazionali non investono in Italia per le tasse, la burocrazia, le lungaggini della giustizia civile, l’impossibile accesso al
credito. Le piccole e medie imprese sono in difficoltà per gli stessi problemi. Le banche non danno credito alle imprese e ai cittadini, poco attente al rischio imprenditoriale molto attente e molto indaffarate sulla finanza. Lo Stato è un regno inerme che non sa progettare e programmare. CHE FARE? Vorrei prendere come esempio il Sindaco di Schwäbisch Hall, una cittadina Tedesca di 40.000 abitanti, Josef Pelgrim che un mese fa invitò in città un gruppo di giornalisti provenienti da paesi con il più alto di disoccupazione: “fate sapere ai vostri lettori – dichiarò il Sindaco – che nella mia città c’è bisogno di lavoratori. Nei prossimi mesi verranno firmati 400 contratti di lavoro”. Questa Regione tedesca vive un grande cambiamento demografico. Le imprese crescono. Ci sono buone condizioni finanziarie. Le banche regionali funzionano. La formazione è eccellente, si passa direttamente al mondo del lavoro dalla scuola e dall’università. La disoccupazione giovanile non supera l’1%, il tessuto delle piccole imprese ha bisogno di lavoratori qualificati. PERCHÉ QUESTO E’ POSSIBILE IN UNA CITTA’ TEDESCA COME AVEZZANO? Perché hanno rappresentanti capaci e credibili, intercettano i Fondi Europei che l’Italia non utilizza, poca burocrazia, giuste tasse, regole certe. Quando si governa bene, in un dialogo aperto con i cittadini, le forze sociali e il mondo dell’impresa gli obiettivi, anche quelli più ambiziosi si raggiungono.