Tagliacozzo. L’amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, annuncia che è intenzionato a dimettersi se gli verrà abbassato lo stipendio. La notizia, che ha fatto molto clamore, non piace al primo cittadino di Tagliacozzo Maurizio Di Marco Testa che decide di scrivergli. “Egregio ingegner Moretti, faccio seguito alle sue recenti dichiarazioni e desidero comunicarle che come cittadino e in qualità di sindaco della città di Tagliacozzo sono rimasto vivamente colpito dalle sue esternazioni in merito alla decisione del Governo di rivedere le retribuzioni di Dirigenti della Pubblica Amministrazione”, ha spiegato Di Marco Testa, “premesso che ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni e di decidere del proprio futuro, il mio disappunto, senza voler entrare nel merito delle sue capacità professionali, nasce da reali e concreti dati di fatto. Ogni giorno, come Sindaco, ricevo padri di famiglia che piangono per la vergogna di dover dire ai propri figli di non poter arrivare alla fine della giornata, nemmeno della settimana o del mese, per dare loro una vita dignitosa e la possibilità di studiare. In un’Italia che viaggia a due velocità, Freccia Rossa che percorrono 600 chilometri in tre ore e un Roma-Pescara che per percorrerne 150 di chilometri impiega 4 ore con vetture da terzo mondo, in un Paese che dichiaratamente viaggia a due velocità con stipendi esagerati da una parte e compensi miseri dall’altra, si dovrebbe avere rispetto per la dignità personale di ogni cittadino italiano, evitando di sollevare polemiche per il ritocco di uno stipendio del valore di 850.000 euro annui. Il tasso di disoccupazione giovanile è giunto al 45%, tutto sembra precario, non si riesce a prospettare un futuro per giovani ed anziani, sono questi i motivi per esporre delle giuste lamentele e non sono certo motivo di pubblico lamento stipendi d’oro attribuiti a chi governa la cosa pubblica che avrebbe il dovere di impegnarsi maggiormente per la collettività. La invito formalmente a farsi un viaggio sui suoi tanto vantati treni con i pendolari della Roma-Pescara, potrà direttamente constatare i disservizi che tutti i pendolari d’Italia lamentano, provi a vedere ciò che si prova dopo una giornata di duro lavoro ad aspettare un treno che ritarda o ad iniziare la giornata con vetture gelide e senza bagni funzionanti, con stazioni impresentabili per luoghi dove i visitatori del nostro Bel Paese rimangono sconcertati nel vedere trascuratezza e noncuranza. Egregio Ingegnere lei sa benissimo che siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile, se proprio non ce la fa a vivere con uno stipendio rivisto vada anche lei all’estero dove molti giovani talenti italiani sono stati costretti da tempo ad espatriare, magari riusciremo a farne rientrare qualcuno che abbia le sue stesse competenze o forse qualcuna in più.