Avezzano. Avezzano, come capitale della Marsica, ha bisogno di salire sul podio delle grandi città abruzzesi e per farlo necessita di una politica attenta alle esigenze dei cittadini, di una politica che non sappia occuparsi solo della burocrazia e che non sia capace solo di fare promesse irrealizzabili. Siamo abituati a vedere una città vuota, spenta e che, in determinate zone, rasenta il degrado. Vorremmo una città sicura, esteticamente bella, capace di attrarre turisti e che crei la voglia di viverci. Avezzano è la città in cui le buche sui sanpietrini vengono coperte con dei rattoppi di asfalto, è la città in cui le affissioni pubbliche vengono effettuate sui muri di palazzi, sotto i ponti autostradali o sulle cabine di attesa dei bus locali. Viviamo in una città priva di verde pubblico, illuminazioni non funzionanti o mancanti, abbiamo una rete idrica ormai al collasso. Alcune zone sono diventate centrali di spaccio, altre invece, zone dedicate alla prostituzione. Per non parlare poi delle non meno importanti frazioni che a volte devono organizzarsi, per mezzo di comitati di quartiere e delle tante pro loco, per rendere belli e appetibili i paesi. Abbiamo imprese che devono lottare tutti i giorni con l’abusivismo e la concorrenza a basso costo. Basti pensare ai venditori ambulanti di fiori che durante le ricorrenze intasano gli incroci nella totale indifferenza delle autorità.
Un’altra questione che penso meriti di essere affrontata con la giusta attenzione per il bene della città di Avezzano ma anche dell’economia locale, è la questione “fiera campionaria magia del fare”. Mi duole sapere come un’amministrazione comunale che ha il compito morale e giuridico di sviluppare eventi come questo, vada ad esercitare il proprio potere nel peggiore dei modi, negando l’autorizzazione necessaria per lo svolgimento dell’evento. Personalmente credo che eventi come la campionaria non siano altro che un bene per la città e in quanto tali vadano supportati e promossi. I benefici che Avezzano potrebbe trarre dagli stessi, infatti, sarebbero incredibili. In soli quattro anni la campionaria ha creato non solo numerosi contatti, e quindi profitti, per le aziende espositrici (circa 600 provenienti da ogni dove d’Italia), permettendo tra l’altro lo sviluppo di aziende neonate che diversamente avrebbero trovato difficoltà nella crescita, ma anche di bar, alberghi e ristoranti avendo riversato sul territorio comunale, in quattro edizioni, circa centoventimila visitatori, numero paragonabile, per parlare in termini calcistici, a due finali di Champions League. Merito della fiera è stato, tra l’altro, anche l’aver cercato, sviluppato e lanciato a future manifestazioni, il centro fieristico della città di Avezzano. Un immobile che essendo situato nel nucleo industriale ha permesso di fornire lustro e sviluppo ad una parte della città ormai morta. La creazione di eventi simili potrebbe permetterci in futuro di creare, in completo coordinamento con Fiere limitrofi e beneficiando della presenza dell’interporto, mai avviato, un’asse importante per l’economia non solo marsicana, non solo regionale, ma del centro Italia tutto.
Detto ciò vorrei ribadire che il mio sogno politico, utopico o non, è di creare un’amministrazione trasparente, meno imperativa e attenta ai bisogni del cittadino di ogni età, del bambino, dell’anziano, delle famiglie, di chi non può deambulare e ha bisogno di assistenza, delle imprese in difficoltà, di chi è disoccupato e magari ha un’età troppo avanzata per competere sul mercato del lavoro. Un sogno politico che ho deciso di sviluppare accanto al candidato sindaco Gabriele De Angelis, una persona che dà voce a noi giovani, attenta alla cura dei dettagli, amante del gusto, carismatica e con tanta voglia di fare ma soprattutto una persona che è stata capace di creare un programma elettorale coraggioso e che mira solo al bene della città e dei cittadini. Per concludere vorrei esprimere un pensiero che spero farà capire meglio chi è questo candidato sindaco. Gabriele ormai gode di una coalizione forte e politicamente esperta ma nonostante ciò non mi ha mai fatto sentire inferiore a nessuno.