Avezzano. Eliminare l’Imu sui terreni agricoli con vincoli di espropri ricadenti in aree industriali. Questa la proposta lanciata da Augusto Di Bastiano, coordinatore del centro giuridico del consumatore, in merito ai capannoni dei nuclei industriali abbandonati. “Il vigente PRT del Consorzio di Sviluppo Industriale di Avezzano, vincola 195.02 HA di terreno portando l’area a disposizione del consorzio del nucleo industriale (oggi ARAP)a 449,80 HA”, ha commentato Di Bastiano, “l’ampliamento di Ha 195,02 del territorio, costituito da 10 macrolotti, destinate ad aziende artigianali, di commercio e servizi avrebbe dovuto favorire l’insediamento di imprese di servizi e commercio con notevole incremento degli occupati e dello sviluppo economico della zona. Purtroppo tutto ciò non è avvenuto, proprietari di terreni agricoli ricadenti in area Consorzio Nucleo Industriale(ora ARAP), a causa vincoli determinati fin dal 2000 , sono tenuti a pagare l’IMU pur non disponendo dei terreni ,Il vincolo posto dal piano ,di fatto impedisce ai proprietari di disporre dei propri terreni che sono terreni agricoli a tutti gli effetti ma gravati alla stessa modo dei terreni edificabili all’interno della città. (La problematica che ti sottopongo accomuna molti nuclei industriali,distretti industriali,aree artigianali) Il prezzo dei terreni aumenta costantemente e a determinarlo è la dirigenza ARAP per un fatto puramente contabile,non si capisce perché terreni non infrastruttrati e non richiesti da nessuna debbano aumentare di valore. Non ritengo corretto che aree che non hanno futuro industriale o commerciali si paghino tasse se non si può disporre del terreno,non sono commerciabili perché con vincoli,vincoli che nessuno intende togliere perché fanno cassa e non sviluppo ti chiedo di verificare: di proporre una norma affinché IMU vada pagata nel momento in cui effettivamente un’area è espropriata; di verificare se è possibile Impedire consumo di terreno in aree dove sono disponibili decine di capannoni e fabbriche chiuse; premiare e incentivare gli investitori che riusano il già costruito; se un piano regolatore di un’area industriale non attuato possa ritenersi non valido”.