Avezzano. Non paga gli alimenti alla ex moglie e viene denunciato per tredici volte di fila, finendo sotto processo, ma alla fine viene assolto perché si scopre che era in difficoltà economica e nonostante ciò versava una consistente parte di quello che riusciva a racimolare alla fine del mese alla moglie. Contrariamente a quanto sostenuto dall’accusa e dalla parte civile, assistita dall’ avvocato Vincenzo Retico, è emerso nel corso dell’udienza che si fosse venuto a trovare in serie difficoltà economiche. Guadagnava, infatti intorno a 400 euro al mese. Nonostante ciò, aveva continuato a corrispondere, anche se in misura di poco inferiore, una somma diversa rispetto a quella stabilita dal giudice. Questo però alla donna non era bastato. Infatti aveva presentato ben tredici denunce-querele chiedendo il corrispettivo esatto. L’ex marito era stato già assolto per identici reati nel corso di altri processi. Lei però era convinto che dovesse fornirle corrispondere ogni mese la somma stabilita. Così l’ex marito è stato portato di nuovo davanti al giudice del tribunale di Avezzano. Al processo erano stati riuniti altri dodici procedimenti per lo stesso tipo di reato, sempre scaturiti dalle denunce della moglie. Durante il processo, però, è stato dimostrato che l’uomo riusciva a guadagnare a malapena quello che gli serviva per sopravvivere. Il giudice del Tribunale di Avezzano, Marco Scimia, ha quindi ritenuto che l’imputato avesse agito secondo le proprie possibilità. Dovrà depositare la motivazione entro novanta giorni. L’avezzanese, difeso dall’avvocato Pietro Palladini, è stato assolto in tutti e tredici i procedimenti riuniti.