Avezzano. Denuncia il marito per violenza domestica facendo scattare il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico ma poi si scopre che la donna era stata istigata da vicine e parenti a mentire. Per questo motivo il giudice del tribunale di Avezzano, Mario Cervellino, ha revocato la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento.
La donna marocchina, difesa dall’avvocato Antonio Caputi, il 28 ottobre aveva querelato il marito, assistito dall’avvocato Gianluca Presutti, con accuse di violenza domestica. A seguito della querela, il 10 novembre, al marito fu imposta l’applicazione di un braccialetto elettronico e l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento alla moglie. Tuttavia, nel corso delle indagini è emerso che la denuncia era stata influenzata da pressioni esterne.
Dalla perizia, eseguita dalla criminologa Novella Fiore, è emerso che la donna, in difficoltà con la lingua italiana e proveniente da una zona rurale del Marocco, aveva risposto alle domande dei carabinieri senza una comprensione adeguata, rivelando successivamente che non aveva mai avuto paura del marito. La querela sarebbe stata invece il risultato di gelosia e conflitti interni familiari, alimentati da vicine e dai genitori, desiderosi di interferire nel matrimonio. Il 17 febbraio 2025, il giudice, in seguito alla valutazione favorevole del pubblico ministero, ha revocato il provvedimento di allontanamento. La decisione ha permesso la fine della separazione, riconoscendo la mancanza di basi per l’accusa di violenza domestica.