Tagliacozzo. Il caso della delibera firmata dalla giunta (leggi) comunale di Tagliacozzo contro tre testate giornalistiche, tra cui MarsicaLive, che hanno pubblicato questioni relative a un’acquisizione di atti in comune (Leggi) per la gara di progettazione del nuovo campus scolastico, dopo l’intervento dell’assemblea dei giornalisti del Centro e dopo le prese di posizione degli ordini professionali e dei sindacati, che parlano di “grave atto intimidatorio” senza precedenti nella fattispecie contro la libertà di informazione, diventa anche una questione politica. IL caso ha raccolto la solidarietà anche della Federazione nazionale della stampa italiana. L’opposizione parla di atto antidemocratico di spreco di soldi pubblici visto che le spese legali sono a carico del Comune.
“In riferimento alla deliberazione di giunta numero 5/2019 (Leggi), con la quale l’amministrazione Comunale dà mandato al Sindaco di nominare un legale per querelare tre testate giornalistiche locali”, affermano i consiglieri comunali Vincenzo Montelisciani e Romana Rubeo, del gruppo Tagliacozzo Unita, “esprimiamo tutto il nostro dissenso e chiediamo il ritiro immediato dell’atto. A essere contestati sono i principi stessi che hanno ispirato la delibera, oltre che le modalità attuative previste”.
“Questa maggioranza non si smentisce”, dichiara la Rubeo, “e dopo aver passato gli ultimi due anni a insultare le opposizioni, le associazioni, i giornalisti che non si adeguavano alla stucchevole e vanagloriosa propaganda da social network portata avanti dal sindaco, prosegue nel solco dell’intolleranza verso i fondamenti stessi della democrazia: il pluralismo, la libertà di critica, il diritto-dovere della stampa a informare i cittadini. Si tratta di una delibera assurda e intimidatoria, contraria nello spirito al principio costituzionale della libertà di stampa”.
Anche l’Assemblea dei giornalisti del quotidiano il Centro con un comunicato sindacale firmato dall’intera redazione regionale parla a ragione di “atto intimidatorio”.
“Ancora più grave, poi”, proseguono Montelisciani e Rubeo, “è il fatto che si impieghino i soldi dei cittadini (quasi 4.000 euro) per assecondare l’intolleranza capricciosa del sindaco e dei suoi più stretti collaboratori verso quelle che sono le normali manifestazioni della democrazia. Da parte nostra, non tollereremo derive liberticide e ritorsioni né verso chi, come i giornalisti, svolge il proprio lavoro né verso i cittadini che esercitano il proprio diritto di critica verso l’amministrazione comunale. Inoltre non consentiremo che i soldi dei tagliacozzani vengano sprecati per assecondare i capricci del sindaco. Giovagnorio ritiri la delibera”.