Cassino. Il presidente vicario del Tribunale di Cassino, Massimo Pignata, ha concesso al giudice a latere del dibattimento, la dottoressa Vittoria Sodani, una proroga di novanta giorni per stendere le motivazioni della sentenza nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone, avvenuto ad Arce nel giugno 2001. Ciò, in ragione dell’“imponente istruttoria dibattimentale svolta nonché per la delicatezza e complessità delle imputazioni e delle questioni affrontate”. La sentenza è stata pronunciata dal presidente della Corte d’Assise, Massimo Capurso, il 15 luglio scorso. Dopo quasi nove ore di camera di consiglio, i giudici hanno fatto cadere le accuse a carico di Marco Mottola, del padre Franco, ex comandante dei carabinieri di Arce e della moglie Anna Maria (“per non avere commesso il fatto”). Nel medesimo procedimento sono stati assolti anche Vincenzo Quatrale, all’epoca del fatto vice maresciallo, accusato di concorso esterno in omicidio e Francesco Suprano, appuntato dei carabinieri, imputato di favoreggiamento (“perché il fatto non sussiste”).
La proroga è stata accolta, riferiscono gli organi di stampa, con delusione e amarezza dalle parti civili. “No comment”, ha brevemente dichiarato la cugina di Serena, Gaia Fraioli, la stessa che all’inizio di settembre aveva contribuito a organizzare una manifestazione in ricordo di Serena. Secondo il criminologo Carmelo Lavorino, portavoce del collegio difensivo, l’accoglimento della richiesta della dottoressa Sodani appariva, invece, “prevedibile”, dal momento che la sentenza di assoluzione “dovrà essere motivata per bene”.