Carsoli. Si tratta di una morte avvenuta a causa della caduta da una rampa di scale all’interno della sua abitazione. È quanto emerso dalla relazione del Ctu, Adriano Tagliabracci, che ieri mattina ha relazionato davanti alla corte d’assise d’appello dell’Aquila per il delitto di Colli di Monte Bove, frazione di Carsoli. Sotto processo Andrei Feru, muratore di 56 anni, accusato di aver ucciso per gelosia Iuliana Catalin Bucataru, 38 anni.
La Corte d’Assise dell’Aquila nel 2019 aveva assolto lo straniero con formula piena disponendone l’immediata scarcerazione dopo oltre un anno di carcere. Poi la procura generale si era opposta. La donna era stata trovata agonizzante nella casa del suo presunto assistito a Colli di Monte Bove domenica 5 novembre 2017 e due giorni dopo, morì all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Le lunghe indagini ipotizzarono che la donna non fosse morta per la caduta dalle scale ma a causa dell’aggressione subita dal connazionale per motivi passionali.
Secondo il consulente tecnico ascoltato dalla corte, però, alla luce dei verbali di sopralluogo, della documentazione sanitaria, della relazione medico legale Cristian D’Ovidio, consulente del pm, della relazione del dottor Marco lezzi, consulente della difesa, e della relazione tecnico-biologico redatta dal tenente colonnello Andrea Berti, “la morte di Iuliana è ascrivibile a insufficienza multiorgano e emorragia da rottura di milza, trauma cranico, emorragia intracranica e subdurale ed edema cerebrale”.
Secondo il tecnico, inoltre, “la parte delle lesioni riscontrate sulla vittima sono state causate dal trauma riportato nell’incidente stradale” avvenuto poco prima del rientro in casa. Le altre lesioni riscontrate sulla vittima, infine, sempre secondo il ctu, sono state riportate “a seguito di caduta dalle scale, compatibili con dinamica accidentale”. La sentenza nei confronti del muratore romeno, assistito dall’avvocato Paolo Frani, è attesa per il 19 giugno, dopo la discussione.
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