Tagliacozzo. Fermate quattro persone di nazionalità romena, potrebbero avere avuto un ruolo nell’agguato a Marco Callegari. Ci sono ancora molti passaggi da chiarire nella vicenda del delitto di ieri. Gli inquirenti sono sulle tracce dei complici di Pietro Catalano, arrestato per l’omicidio dell’ex pugile ed occasionale addetto alla sicurezza di alcuni locali marsicani, avvenuto in località Piccola Svizzera, zona residenziale, alle porte di Tagliacozzo. Ci sarebbero altre quattro persone, forse di nazionalità romena, in stato di fermo, in queste ore interrogati nella caserma dei carabinieri di Tagliacozzo. Al vaglio degli inquirenti anche alcuni filmati delle telecamere di sorveglianza di un paio di locali del centro cittadino di Tagliacozzo dove Catalano, insieme ad altre persone, sette uomini, alti, robusti, alcuni con vistosi tatuaggi, e una donna, intorno alle 15,00 del giorno dell’omicidio, cioè un’ora e mezza prima della morte di Marco, si sarebbe fermato per prendere un caffè o comperare sigarette. In particolare è il tragitto percorso da due auto che potrebbe aiutare a ricostruire i tragici fatti di giovedì il cui bilancio è di un morto, brutalmente freddato con un colpo di arma da fuoco, una pistola calibro 9, che ancora non è stata rinvenuta, sparato a distanza molto ravvicinata, all’altezza del torace, terzo colpo andato a segno, dopo due sparati da Catalano per dare il benvenuto all’appuntamento convenuto con la vittima che avrebbe accettato di incontrare il suo omicida nei pressi del maneggio Arcobaleno. (g.r.)