Celano. Non si è trattato di un incendio in un’abitazione magari per un camino sporco o altro. Ma si è trattato di un incendio divampato in una casa “disabitata” all’interno di cui probabilmente dimorano abusivamente irregolari oppure senzatetto.
Il fuoco che ha coinvolto ieri il centro storico di Celano ha riacceso i riflettori su un annoso problema di degrado e inciviltà che si vive all’interno del borgo storico della città, a due passi dalla piazza, all’interno delle mura che cingono la parte più vecchia.
Quella di cui si aspetta una riqualificazione ormai da decenni, con case, casette e ruderi fatiscenti, i cui proprietari sono 5/6/7 e a volte anche di più. Qualche volta si tratta di persone che vivono in Australia, altre che vivono in Canada, a volte si tratta di lasciti di eredità di cui è difficile anche venire a capo.
Il paradosso è che poi, tra un rudere e un altro, c’è a chi è andata bene, e approfittando di fondi, soprattutto il famoso “Io resto al Sud”, ha aperto un b&b o un affittacamere. Tanti i reportage sullo stato di degrado del centro storico di Celano, inchieste risucchiate dal dimenticatoio mediatico a cui non c’è stato seguito alcuno. A parte, in qualche posto, dove si è assititi all’arrivo del nastro bianco e rosso che chiudesse il passaggio.
Proprio nel borgo di Celano si possono trovare qua e là materassi sotto a scantinati, all’interno di case pericolose e fatiscenti, punto di riferimento di disperati ma anche di spacciatori e malavitosi. Che gravitano tutti nello stesso posto. In quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di una città che ne dovrebbe fare il biglietto da visita per la sua ricettività turistica.
La casa che ha preso fuoco ieri era circondata da rifiuti di ogni tipo, lasciati alla luce del sole. Tutti materiali facilmente infiammabili a contatto casomai con fuochi accesi, fortuiti, per scaldare dal freddo di queste notti gelide. Sul posto i vigili del fuoco, per bonificare l’area, hanno lavorato ore. Per ore l’aria è rimasta irrespirabile, soprattutto per i residenti.