Avezzano. Non si può fare il dirigente e il sindaco di una città con più di 12mila abitanti. Per questo motivo Gianni Di Pangrazio, primo cittadino di Avezzano da un anno, era stato costretto a presentare all’amministrazione provinciale la domanda di aspettativa. Il suo incarico nell’ente, infatti, non era compatibile con la carica di sindaco. A farlo notare, con un lungo botta e risposta, era stato il primo cittadino di Celano, Filippo Piccone, che a sua volta aveva due incarichi, sindaco e onorevole, ritenuti dalla legge incompatibili. Alla fine i due sono stati “salvati” dal decreto del Fare che prima ha messo in chiaro la possibilità per Piccone, e per un’altra decina di sindaci-parlamentari, di ricoprire il doppio incarico, e poi per Di Pangrazio. In base a quanto previsto dalla norma, infatti, gli incarichi conferiti prima della data di entrata in vigore del decreto 39 non hanno effetto come causa di incompatibilità fino alla scadenza già stabilita per gli stessi. Dopo una battaglia tra Avezzano e Celano i due sindaci hanno deposto le armi e possono tornare, senza più incertezze, a guidare le due cittadine.