Avezzano. Non finiscono le reazioni dopo la caduta dell’amministrazione De Angelis. Maggioranza e opposizione cercano di fare un bilancio di quanto accaduto guardando già alle elezioni del 2020. “De Angelis, il sindaco disarcionato, prima accusa Biondi di avere pesantemente ingerito negli equilibri avezzanesi e poi annuncia, con fare di minaccia, un suo ritorno a braccetto con il Sindaco dell’Aquila”, hanno spiegato Francesco Piacente e Pietro Di Stefano rispettivamente segretario e presidente del Pd provinciale, “due debolezze, quelle di De Angelis e Biondi, con quest’ultimo che dovrebbe chiarire qualche sua trama oscura, che si spalleggiano nell’ora più critica della politica del centrodestra della provincia aquilana.
Sullo sfondo, due città paralizzate e le istanze dei cittadini inascoltate. Il centrodestra implode e strepita, sordo persino ai malumori degli stessi che candidandosi avevano creduto in un progetto che adesso si svela solo funzionale al mantenimento del potere di alcune figure.
Il balletto di poltrone dopo la sentenza dell’anatra zoppa si è rivelato fallimentare per chi aveva creduto che il primum vivere fosse ancora praticabile in politica: quelli si che all’indomani del pronunciamento del Consiglio di Stato, dovevano essere definiti come traditori per aver disatteso da subito il mandato dei cittadini. Poi il cinismo della campagna acquisti di Fratelli d’Italia ha fatto il resto: la sfiducia ad Iride Cosimati, consumata prima di quella a De Angelis, è il chiaro segnale che i metodi di Biondi sono indigesti tanto a L’Aquila quanto ad Avezzano.
Ma è anche un monito per noi che dobbiamo allargare lo sguardo, incontrare le tante energie pulite, giovani, civiche, vogliose di far uscire la città di Avezzano da logiche equilibriste che imbrigliano e paralizzano ogni azione di futuro. Che sia il vento dei ventenni a spazzare via le pratiche ammuffite che ingrigiscono la città: il Pd sta da quella parte”.