Avezzano. Se non ci fossero voluti tre anni di lavori, proteste, impegno, battaglie burocratiche e amministrative il liceo classico Torlonia di Avezzano sembrerebbe un’altra scuola. Invece ieri quello storico liceo al centro della città è tornato agli antichi splendori. Con l’inaugurazione dell’aula magna, intitolata al letterato e storico preside del liceo marsicano, Ugo Maria Palanza, il quadro si chiude e la scuola è pronta a voltare pagina e a scriverne di nuove. A segnare l’importante traguardo raggiunto un concerto del pianista Nazzareno Carusi, che della scuola fu alunno, e un intervento della professoressa Lia Palanza, figlia dello scrittore marsicano. Il preside Ilio Leonio, deus ex machina di un persistente movimento di protesta e di pungolo nei confronti della provincia, ha parlato di tre restituzioni: “restituiamo l’aula magna a questa città, uno spazio che deve tornare a essere crogiolo di nuove prospettive e quello che era una volta; restituiamo l’identità dei questa scuola e restituiamo il pianoforte a questa aula magna, ma lo facciamo suonare a uno degli ex studenti: Nazzareno Carusi. E gli diciamo grazie”. Il grande pianista celanese, prima di suonare accompagnando la cantante Valentina Cortese, ha voluto salutare i ragazzi e i presenti. “Sono emozionato per diversi motivi”, ha confessato, “qui ho studiato, qui ha studiato mia mamma che qui ha conosciuto mio papà che era il suo professore. Infine qui ho conosciuto il professor Ugo Maria Palanza. Il 22 febbraio del 1984”, racconta, “qui feci un concerto con questo pianoforte ed ebbi la fortuna di avere un suo articolo su di me”. Il preside ha poi ringraziato il presidente della provincia Antonio Del Corvo, grazie al quale i lavori nella scuola (non solo al Liceo Classico ma in quelle di tutta la provincia) sono stati possibili. “Se qualche volta ci siamo scontrati”, racconta facendo riferimento anche a una storica litigata finita su youtube, “è perché entrambi volevamo la conclusione dei lavori. Alla fine si sono addirittura abbracciati. Lia Palanza ha ricordato lo spirito innovativo delle opere di suo padre. Ugo Maria Palanza fu tra i primissimi a scrivere un testo e a proporre nelle scuole lo studio della letteratura contemporanea con l’utilizzo di opere d’arte che aiutavano a comprendere gli argomenti trattati. “Ha fatto tutto seguendo la spinta del cuore”, ha spiegato la figlia, “con una disarmante semplicità”. All’atrio della scuola sono state posizionate delle opere realizzate dall’artista avezzanese Alberto Cicerone.
Parole di soddisfazione sono arrivate anche dal sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio a cui è stato rivolto l’appello di Lia Palanza affinché venga riaperta il centro culturale marsicano dedicata a suo padre.