L’Aquila. La recente delibera di Giunta con la quale la Regione Abruzzo decide di affrontare il problema dei danni da fauna selvatica con l’abbattimento di 500 cervi è un arretramento da tutti i punti di vista – così in una nota il Sen. Fina – lo è dal punto di vista culturale in quella che è la Regione verde d’Europa e che ha fatto nei decenni della convivenza con la fauna selvatica un elemento di identità. Lo è da un punto di vista politico: di fronte ad una tematica tanto delicata chi governa un territorio deve studiare soluzioni vere e sostenibili, invece di alimentare una dicotomia tra promotori dell’abbattimento e ambientalisti. Servono altre politiche, come ho già denunciato all’indomani dell’incidente che a Canistro ha portato alla morte di un esemplare di orso marsicano: servono maggiori investimenti per i ristori dei danni, snellimento della burocrazia per ridurre tempi troppo lunghi e pratiche farraginose, attraversamenti stradali, sostegno alle strutture dei parchi.
Le recenti notizie di cronaca riportano quotidianamente danni alle colture, incidenti stradali ma anche di scempi alle carcasse di animali. La Regione deve farsi carico di tutto e tenere insieme tutte le problematiche non certo alimentare guerre tra vittime.
Per questo sto preparando un’interrogazione parlamentare che rappresenti tutta la diffusa contrarietà per una delibera che è frutto di una insensibilità istituzionale grave e che combatteremo in ogni sede, avendo sempre a cuore anche la proposta di misure alternative e la tutela di categorie produttive, cittadine e cittadini.