Avezzano. Grazie all’incisiva azione della Confagricoltura la Commissione europea ha chiarito che al risarcimento dei danni provocati in tutte le aree protette sia esse nazionali che regionali non si applica il regime De Minimis. Ossia in caso di danni alle colture ed agli allevamenti causati dalla fauna selvatica: Cinghiali, Caprioli, Lupi, Orsi, Cervi ecc. i danneggiati potevano ottenere solo un risarcimento di 15mila euro in tre anni con gravissime penalizzazione per gli agricoltori che subiscono danni incendi per effetto della presenza ormai sconsiderata di fauna selvatica. Questo significa che il De Minimis non si applica ai risarcimenti dei danni del Parco Nazionale D’Abruzzo e Maiella e del Parco regionale Velino Sirente, i quali devono pagare senza limitazione i danni subiti dalle imprese agricole. La precisazione europea supera, per adesso, l’inaccettabile disparità di trattamento creata dal primo provvedimento a favore del Parco Nazionale del Gran Sasso, al quale va riconosciuta il coraggio e la bontà della sua autonoma iniziativa, contrariamente all’inazione della Regione Abruzzo, che ha fatto da battistrada a tutte le arre protette italiane.
Tuttavia questa precisazione non è la soluzione definitiva perché rimangono scoperte tutte le aree libere cioè quelle che non appartengono a parchi riserve e SIC e ZPS. L’impegno della Confagricoltura continuerà, pertanto, sia a livello italiano che europeo nella ricerca di una soluzione che tenga conto della diversa situazione normativa nazionale che considera la fauna selvatica patrimonio indisponibile. Intanto il Presidente di Confagricoltura Abruzzo Concezio Gasbarro ha scritto all’assessore Dino Pepe, all’assessore Donato Di Matteo, e al presidente la terza commissione Lorenzo Berardinetti per sollecitarli a emanare una specifica direttiva nei confronti del Parco Regionale Velino Sirente affinché prenda atto del provvedimento della UE e paghi i danni integralmente agli aventi diritto.