Morino. “Ho letto la sentenza, la rispetto, ma posso garantire fin da subito che farò ricorso in Cassazione”. Queste le dichiarazioni di Giovanni D’Amico, vice presidente del Consiglio regionale, decaduto ieri dalla carica di sindaco di Morino dopo la sentenza della Corte d’Appello. “Per quanto riguarda l’incompatibilità tengo a precisare che la legge regionale 6 del 2010 è riconosciuta valida a tutti gli effetti”, ha precisato D’Amico dopo aver esaminato la sentenza della Corte d’Appello. “Per l’ineleggibilità sono stati presi in esame due fatti marginali: il consorzio forestale e la Riserva Zompo lo Schioppo. A mio avviso è un errore di valutazione perché quando mi sono candidato a sindaco di Morino non ero né consigliere comunale, né avevo incarichi all’interno della Riserva. Il consorzio forestale considerato pubblico è in realtà privato”. Il vice presidente del Consiglio regionale ha fiducia nella giustizia, che in primo grado gli aveva dato ragione, e per questo è già al lavoro per preparare il ricorso. Fino a quando la Cassazione non si pronuncerà il comune di Morino sarà portato avanti dal vice sindaco, Roberto D’Amico.