Avezzano. I Consiglieri regionale del Pd Giovanni D’Amico e Giuseppe Di Pangrazio hanno depositato, questa mattina in Consiglio regionale, una risoluzione sulla manovra finanziaria dello scorso agosto che prevede, nell’ambito dei tagli della spesa pubblica, un riordino delle circoscrizioni giudiziarie e quindi la possibile soppressione di tribunali minori della regione Abruzzo. La risoluzione, sottoscritta in maniera “ trasversale” da rappresentanti di tutti gli schieramenti politici (G.Milano, A.Di Paolo, L.Sospiri, W.Di Bastiano, L.Ricciuti, L.Terra, C.Ruffini, P.Palomba ed altri) impegna il Presidente della Giunta Chiodi “ad operare presso il Governo Nazionale per salvaguardare i Tribunali minori della regione Abruzzo- Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano- e comunque il Tribunale di Avezzano che per parametri tecnici, coerenti con la legge delega n.148/2011, risulta essere il terzo Tribunale della regione, e quindi conforme con quanto previsto dalla stessa legge, ed è presidio di giustizia di riferimento per l’intera regione Abruzzo. E’ necessario un impegno diretto della Regione Abruzzo”, hanno dichiarato i consiglieri regionali del PD, “perchè nel decreto legislativo di attuazione si tenga conto che nelle provincie montane, che hanno un vastissimo territorio, con complessità climatiche, logistiche ed infrastrutturali, si determinerebbe un insostenibile disagio in ordine ai sevizi erogati dall’amministrazione della Giustizia. In particolare”, sostengono i consiglieri D’Amico e Di Pangrazio, “il Tribunale di Avezzano ha una caratterizzazione per parametri tecnici di attività che lo configura come terzo Tribunale della regione Abruzzo e corrisponde ad un territorio vasto quanto interessato da flussi economici e sociali di assoluta rilevanza, soprattutto un’area di accesso in Abruzzo dalle regioni meridionali per cui sussiste una funzione vitale di presidio di Giustizia per l’intera regione Abruzzo. La soppressione del Tribunale implicherebbe anche la chiusura dell’Ufficio della Procura della Repubblica, che rappresenta un presidio di legalità che fino ad oggi ha retto alle spinte di infiltrazioni sul nostro territorio delle organizzazioni di criminalità organizzata, con la conseguenza che la sicurezza dei cittadini sarà messa in serio pericolo”