Tagliacozzo. Grazie alla sua tradizione millenaria, devota al fascino del mistero, dell’occulto e della superstizione, la notte di Halloween è entrata prepotentemente nell’immaginario collettivo di adolescenti e adulti tanto che, secondo le stime, negli Stati Uniti è la festività con un appeal commerciale seconda solo al Natale.
Nonostante le sue origini siano celtiche si festeggia in tutto il mondo e anche in Italia ha un numero di fedelissimi che si consolida anno dopo anno. In questo clima di zucche, streghe e fantasmi, è da poco uscito il racconto “Jack O’Lantern – la vera storia dei digrignanti lumi di Halloween” della scrittrice marsicana Francesca Lucidi, da sempre amante delle leggende e delle storie di paura.
“Posso definirla una fiaba horror con elementi humor e di forte evocazione”, spiega Francesca, “lo humor serve per invitare il lettore a delle riflessioni mentre l’horror basa i suoi meccanismi sulla “rottura dell’equilibrio” degli ordini e delle categorie che abbiamo radicate nella mente. Così si crea la sensazione di paura, sentimento primordiale, come il nostro istinto di sopravvivenza e reazione: sia essa la fuga o l’attacco”.
“Dopo aver pubblicato sulla piattaforma Open tre brevi storie mi è stato chiesto di realizzare una storia completa da poter avere tutta per sè che, quindi, costituisse un vero racconto” prosegue ripercorrendo le tappe di questo percorso “questo libro è stato reso possibile grazie a questa vetrina che permette agli scrittori di crearsi un pubblico, agli editori di fare scouting e ai lettori di scorgere racconti interessanti. Uscirà in tre versioni: gratuito su “Edizioni Open”, ebook e cartaceo su Amazon in seflpublishing”.
“Jack parla alle coscienze, ai desideri, alle bramosie. Il diavolo è il ribaltamento del bene, è male per antonomasia e nascita. Jack è un uomo e, in quanto tale, sceglie consapevolmente di perpetrare azioni poco cristiane attirando a se il principe, il guardiano e il padrone dei peccatori senza redenzione. Jack è una catarsi umoristica e orrorifica che vive nel mondo e conosce l’avarizia e l’arrivismo”.
“Il Diavolo è come un bambino affamato di dolci e capriccioso: ha una strategia non dettata dalla vita quotidiana ma un modus operandi dispettoso, orgoglioso, tutto in modo cieco e molto meno calcolato rispetto a quello di Jack. Però Jack è un ubriacone annebbiato da alcool e piaceri anch’essi poco cristiani. Entrambi, Diavolo e fabbro, saranno accecati e resi vulnerabili dalle proprie debolezze”.
Francesca, che ha altresì la passione per il ferro e l’artigianalità (e che cura anche un blog di racconti gratuiti, dalle tinte gotiche ed horror: il “Penny Blood Blog) dichiara per questo libro ha preso ispirazione da vicende realmente accadute in Irlanda, come le carestie che hanno portato all’emigrazione di massa verso gli Stati Uniti.
Definisce “Jack O’Lantern – la vera storia dei digrignanti lumi di Halloween” come una storia di Halloween raccontata attraverso l’occhio della cinepresa: i movimenti e i pensieri dei personaggi sono raccontati attraverso le descrizioni dei gesti, dell’abbigliamento e della mimica. Attraverso “Jack” (inteso come racconto) si spiano anime e carni assolutamente simili alle nostre. È uno specchio, è un buco della serratura da cui sbirciare, è la fiaba prima di addormentarsi che ci può intrattenere, tenere svegli e proiettare in un mondo parallelo.