Luco Dei Marsi. Torna il momento dell’emozione calcistica per milioni di italiani davanti al grande schermo. Così la poetessa mariscana Maria Assunta Oddi, dedica uno dei suoi componimenti alla nazionale italiana, in finalissima domani agli Euro2020. Un letterario e intenso istante da un’artistica sensibilità femminile, ispirato ad un reale senso di unione nazionale e sentita condivisione dentro e fuori confine.
“Alla vigilia della finale Italia-Inghilterra degli europei di calcio 2020, che si giocherà domenica 11 luglio allo stadio Wembley di Londra, è piacevole riflettere su come la letteratura si interessi degli eventi sportivi e, in particolar modo del gioco del calcio, per rispondere al bisogno degli artisti di partecipare, identificandosi, con l’animo popolare. Gli scrittori si uniscono “empaticamente” al pubblico dei tifosi, anche nei suoi gesti rituali, per essere anch’essi partecipi, in un vitalismo attivo e collettivo, di quella gioia in grado di creare una relazione con l’altro che cela la meraviglia della condivisione: “Anch’io sono parte della festa”. Umberto Saba con la raccolta “Cinque poesie per il gioco del calcio” (1933-1934), fu il primo poeta ad occuparsi del popolarissimo sport. Prima di lui c’erano state solo le cronache e le narrazioni giornalistiche ma mai nessuno ne aveva dato una rappresentazione letteraria. Agli ”Azzurri”, campioni del nostro cuore, ed a tutti gli italiani dedico questa mia lirica”.
Goal
Con l’ardore dei momenti d’amore
Cantò l’ebrezza acrobatica della palla
In rete e il delirio festoso della folla,
Saba,
Poeta soldato cercò l’emozione
Della vita nel gioco spensierato.
Grand’uomo per restare ragazzo
Strappò dalla memoria ogni strazio.
Ora in tempi di pace,
la guerra s’abissa di risse e ingiustizie
negli spalti arene di strali.
Trincee fanno di spettatori
Funamboli in bilico tra gradini
D’ardesia e curve di fuoco.
In certi angoli folti di folla
S’accalcano eserciti di ragazzi
In uniforme con brandelli di odio.
Eppure la loro età è tenera
Di giochi e leggera di sogni.
Chissà cosa penserebbe Nuvolari
Sorvolando le nostre metropoli
Di antenne e cemento?
Dov’è la voglia di volare?
Sul campo l’erba fresca
Calpestata dal passo audace
Dei calciatori rapida e superba si alza
E al correre dei moderni gladiatori
Col cuore impazzito si riabbassa.
Un affannato nugolo di voci Accompagna il pallone all’agognata rete.
Al boato del Goal l’aria è crivellata.
L’arbitro fischia la fine della partita.
Sul lastricato un giovane accovacciato
Sembra in dormiveglia.
E di lui non si sa nemmeno il nome.