Avezzano. La storia delle famiglie De Felice e Morsella da Torre dei Passeri dimostra come, mediante la giusta determinazione, si possa arrivare a ottenere bei risultati. Gli abruzzesi hanno caratteri forti e di fronte alle difficoltà non indietreggiano. Questo lo sappiamo. Di momenti difficili, in effetti, durante questi quaranta anni di intensa e crescente attività ve ne sono stati molti.
Gianmaria De Felice è uno dei soci che guidano sette supermercati Carrefour, in Abruzzo.
“Tutto è cominciato quando avevo tre anni. Ho sempre impresso nella mente il ricordo, di me, mio fratello e i miei cugini vicino al bancone della macelleria di famiglia. A distanza di tutto questo tempo posso dire che fu quella la scintilla che diede vita all’attività che oggi portiamo avanti insieme a circa 200 collaboratori .
Un’azienda di grandi lavoratori, di poche parole e molti fatti. Tanta concretezza, dunque, alla base del successo raccolto in questi anni.
Da quella macelleria, che in breve tempo divenne il primo supermercato del paese, di acqua sotto ai ponti ne è passata e l’evoluzione dell’originale idea imprenditoriale è progredita fino al giorno d’oggi. “Da lì in avanti siamo progrediti con contratti di affiliazione e con il tempo siamo cresciuti mediante l’accordo con una catena molto più grande che al tempo si chiamava GS Spa poi Carrefour ”.
“La nostra è un’attività di distribuzione organizzata, per arrivare a un certo livello e gestire punti vendita da 500 o 1000 o 2000 metri quadrati come quello di Chieti per noi è stata necessaria la formula del franchising. Il meccanismo che ci ha permesso di crescere è stato quello di essere legato ad aziende più grandi pur conservando forti legami commerciali con le migliori aziende locali. Ad oggi non riesco a immaginare come una start up, nel settore della distribuzione organizzata, possa sganciarsi dal franchising o comunque da legami con insegne nazionali”.
Questo passaggio fu sicuramente uno dei punti di svolta per dare ampiezza al progetto.
Nonostante l’azienda non abbia mai voluto fare il passo più lungo della gamba, mirando giorno dopo giorno a consolidare quanto ottenuto con tanta dedizione e sacrificio, il 2008 è stato un anno che qualche grattacapo l’ha riservato. Ci riferiamo alla crisi economica che, partita dagli Stati Uniti, ha investito il mondo intero e quindi anche l’Italia.
Il crollo del mercato immobiliare ha provocato serie difficoltà tra le attività commerciali.
“Tra il 2008 e il 2009 abbiamo fatto l’investimento più importante della nostra storia, aprendo a Chieti il nostro punto vendita più grande. E’ stato come a “lascia o raddoppia”, abbiamo messo sul tavolo il massimo che potevamo … Quel passaggio, inoltre, ha ufficializzato il passaggio generazionale.
“Eravamo una start up, però, che sulla propria strada aveva incrociato il periodo economico più grave degli ultimi anni. Come abbiamo fatto? Con tanta determinazione. Quando non puoi scegliere, le cose devi farle per forza. Avevamo fatto un investimento importante e non avevamo altra scelta se non andare avanti a tutti i costi”, prosegue Gianmaria.
Nel giro di quattro anni, però, l’azienda ha raggiunto il break even point.
“Un investimento così importante non si gestisce in qualche anno. Ci sono voluti 7/8 anni per pagare i debiti. Se oggi le attività sono sane è stato grazie all’impegno e la costanza di tutta l’azienda primi fra tutti i collaboratori dei vari punti vendita ”.
E nel 2020, durante l’anno della pandemia, come ci si comporta? “Adesso a mio parere bisogna navigare a vista, lavorare oggi per domani e aspettare che passi questo momento di crisi che porterà delle novità. Gli investimenti si fanno solo quando c’è possibilità ma ora si deve pensare alla salute, incassare il colpo e andare avanti. E’ indispensabile consolidare l’azienda, gestire l’emergenza e mantenere solida la rotta. (Con il tempo cresceremo, ma) Ora guardiamo al presente”, conclude Gianmaria De Felice.