Lecce nei Marsi. “Ciclovie dei parchi, colori e sapori dell’Abruzzo da scoprire in bicicletta”: un interessante progetto presentato nel pomeriggio nella sala consiliare comunale di Lecce nei Marsi, alla presenza dei rappresentanti istituzionali provinciali e delle municipalità locali. In particolare, sono intervenuti: per la Provincia dell’Aquila, il presidente Antonio De Crescentiis e il consigliere Gianluca Alfonsi; il primo cittadino di Lecce nei Marsi, Gianluca De Angelis; l’assessore comunale di Collelongo, Andrea Fiore; per il Comune di San Benedetto dei Marsi, il sindaco Quirino D’Orazio e la vicesindaco Maria Di Genova; il presidente della comunità del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Antonio Di Santo; il presidente del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Antonio Carrara; il coordinatore scientifico del progetto ed esperto di cicloturismo, il professore Tommaso Paolini. “Un nuovo percorso di sviluppo territoriale, una nuova frontiera del turismo naturalistico, un turismo sostenibile che utilizza in maniera virtuosa il capitale naturale locale, un ecoturismo responsabile”, queste le parole del presidente De Crescentiis. “Le Province non sono enti inutili, ringrazio il presidente De Crescentiis per questo ambizioso progetto finanziato dalla Provincia dell’Aquila e dal Gal Abruzzo italico Alto Sangro (gruppo di azione locale)”, ha spiegato il consigliere Alfonsi che ha poi sottolineato “l’importanza, per il nostro bellissimo territorio, di una grande occasione di inclusione e di sviluppo, una grande ciclovia che abbraccia più Comuni (Lecce nei Marsi, Gioia dei Marsi, Ortucchio, Trasacco, Collelongo, Villavallelonga, San Benedetto dei Marsi, Pescina, Ortona dei Marsi, Bisegna e Pescasseroli, ndr)”. Entusiasta il professore Paolini: “Ciclovie dei parchi è una progettualità che ha l’ambizioso obiettivo di trasformare un punto di debolezza del territorio dell’Abruzzo interno (quello dello spopolamento e dell’invecchiamento della popolazione) in un punto di forza, facendo diventare ciclovie le strade a basso traffico automobilistico, nelle quali per i cicloturisti sarà più facile incrociare un orso o un lupo che non un’auto. L’obiettivo è incrementare i flussi turistici, far arrivare una moltitudine di persone in bicicletta, cicloamatori ansiosi di godersi gli incantevoli paesaggi abruzzesi, di respirarne l’aria pulita e di gustarne i prodotti tipici”. Un appassionato intervento, quello del professore Paolini, che si è così concluso: “Abbiamo pubblicato la guida cartacea e le relative cartine sugli itinerari consigliati (Le ciclovie nell’Abruzzo dei parchi), di ottanta pagine in italiano e in inglese, che il cicloturista può portare con sé. Abbiamo creato un sito web (www.bikingabruzzo.it), dove è possibile prendere ogni ulteriore informazione sui paesi attraversati e sui prodotti tipici locali. Inoltre abbiamo girato, con la partecipazione attiva dei numerosi cicloamatori abruzzesi, un video molto accattivante per promuovere le bellezze naturalistiche regionali”. L’Abruzzo – da sempre oasi di riserve naturali e terra dei parchi nazionali (“Gran Sasso e monti della Laga”, “Maiella”, “Abruzzo, Lazio e Molise”) e del parco regionale (“Sirente, Velino”) – deve puntare le sue ridotte risorse pubbliche sul turismo naturalistico. Un turismo sostenibile che conserva gli ambienti naturali e sostiene il benessere delle popolazioni locali. Un ecoturismo responsabile che non esaurisce le ragioni della vacanza in montagna nella motivazione naturalistica: non solo godimento delle bellezze naturali autoctone, ma anche della cultura tradizionale indigena, dei sapori del territorio, l’aspettativa di svolgere determinate attività ricreative ed educative, la possibilità di praticare un’attività sportiva (le più richieste sono il biking, il trekking e l’escursionismo). Le offerte del mercato turistico in questo settore si sviluppano rapidamente, spinte anche da una domanda sempre crescente. Il turismo fa registrare, annualmente, in Italia milioni di presenze e miliardi di euro di fatturato: può essere la panacea in grado di guarire i mali che affliggono la nostra asfittica economia, lo strumento di sviluppo territoriale capace di traghettare il settore industriale e quello dei servizi, per dare alle giovani generazioni valide opportunità occupazionali. Antonio Salvi