Ovindoli. Il Tar dell’Aquila boccia definitivamente i nuovi impianti e le nuove piste da sci a Ovindoli, Valle delle lenzuola, nel Parco del Sirente-Velino. Dopo la sospensiva di luglio 2021 il nuovo anno si apre con la sentenza finale che annulla le autorizzazioni di Comune e Regione Abruzzo.
Le associazioni Salviamo l’orso, Stazione ornitologica abruzzese, Mountain Wilderness e la Lega italiana protezione Uccelli parlano di una “vittoria per habitat e specie rarissimi, folle spendere milioni di euro pubblici per sbancare montagne protette”. Accolti numerosi motivi del ricorso iniziale e dei motivi aggiunti: la tutela degli habitat e delle specie è prevista da leggi regionali, nazionali e comunitarie, le autorizzazioni rilasciate le violavano.
“Il Tar dell’Aquila”, sottolineano, “con sentenza 01/2022 pubblicata oggi ha annullato definitivamente le autorizzazioni concesse da Regione Abruzzo e Comune di Ovindoli per i nuovi impianti da sci e relative piste che, se realizzate, avrebbero comportato lo sbancamento e, quindi, la completa distruzione di oltre 10 ettari di rarissimi habitat di prateria di alta quota nel Parco del Sirente Velino, in una Zona di Protezione Speciale per l’Unione Europea, con gravissimo impatto sulle specie presenti”.
Il ricorso era stato depositato dalle associazioni Salviamo l’Orso, Stazione Ornitologica Abruzzese, LIPU, Mountain Wilderness e CAI. Per le associazioni è un’importante vittoria a favore di habitat e specie rarissime protette a livello internazionale. “Rimane lo sconcerto”, ammettono, “per i reiterati tentativi di spendere milioni di euro di denaro pubblico per nuovi impianti all’interno di un parco in piena epoca di crisi climatica. I giudici hanno censurato pesantemente l’operato del Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo e del Comune di Ovindoli accogliendo diversi dei motivi di ricorso. Si va dal mancato coinvolgimento nella procedura dei Carabinieri-Forestali che gestiscono la Riserva Monte Velino alla valutazione di incidenza ambientale fatta dal geometra comunale privo delle competenze necessarie, dall’aver omesso una nuova valutazione paesaggistica da parte della Soprintendenza dopo che il progetto era stato modificato alla violazione della legge istitutiva del Parco in quanto per i giudici “Si tratta chiaramente di modificazioni rilevanti e irreversibili dello stato geomorfologico del paesaggio, tali da integrare l’ipotesi di danneggiamento delle formazioni minerali vietato dalla disposizione citata”.
Ovindoli. Il Tar dell’Aquila boccia definitivamente i nuovi impianti e le nuove piste da sci a Ovindoli, Valle delle lenzuola, nel Parco del Sirente-Velino. Dopo la sospensiva di luglio 2021 il nuovo anno si apre con la sentenza finale che annulla le autorizzazioni di Comune e Regione Abruzzo.
Le associazioni Salviamo l’orso, Stazione ornitologica abruzzese, Mountain Wilderness e la Lega italiana protezione Uccelli parlano di una “vittoria per habitat e specie rarissimi, folle spendere milioni di euro pubblici per sbancare montagne protette”. Accolti numerosi motivi del ricorso iniziale e dei motivi aggiunti: la tutela degli habitat e delle specie è prevista da leggi regionali, nazionali e comunitarie, le autorizzazioni rilasciate le violavano.
“Il Tar dell’Aquila”, sottolineano, “con sentenza 01/2022 pubblicata oggi ha annullato definitivamente le autorizzazioni concesse da Regione Abruzzo e Comune di Ovindoli per i nuovi impianti da sci e relative piste che, se realizzate, avrebbero comportato lo sbancamento e, quindi, la completa distruzione di oltre 10 ettari di rarissimi habitat di prateria di alta quota nel Parco del Sirente Velino, in una Zona di Protezione Speciale per l’Unione Europea, con gravissimo impatto sulle specie presenti”.
Il ricorso era stato depositato dalle associazioni Salviamo l’Orso, Stazione Ornitologica Abruzzese, LIPU, Mountain Wilderness e CAI. Per le associazioni è un’importante vittoria a favore di habitat e specie rarissime protette a livello internazionale. “Rimane lo sconcerto”, ammettono, “per i reiterati tentativi di spendere milioni di euro di denaro pubblico per nuovi impianti all’interno di un parco in piena epoca di crisi climatica. I giudici hanno censurato pesantemente l’operato del Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo e del Comune di Ovindoli accogliendo diversi dei motivi di ricorso. Si va dal mancato coinvolgimento nella procedura dei Carabinieri-Forestali che gestiscono la Riserva Monte Velino alla valutazione di incidenza ambientale fatta dal geometra comunale privo delle competenze necessarie, dall’aver omesso una nuova valutazione paesaggistica da parte della Soprintendenza dopo che il progetto era stato modificato alla violazione della legge istitutiva del Parco in quanto per i giudici “Si tratta chiaramente di modificazioni rilevanti e irreversibili dello stato geomorfologico del paesaggio, tali da integrare l’ipotesi di danneggiamento delle formazioni minerali vietato dalla disposizione citata”.