Avezzano. Dal Metropolitan Museum of Art New York, situato sulla prestigiosa Fifth Avenue, spunta una meravigliosa rappresentazione della naumachia del lago Fucino (per approfondire cliccare qui), la più grande mai realizzata dai romani, in cui per la prima e unica volta nella storia venne pronunciato il celebre motto “Ave caesar, morituri te salutant”.
La stampa appartiene alla serie “imperatori romani a cavallo” e venne realizzata alla fine del 1500 dagli artisti olandesi Adriaen Collaert e After Jan van der Straet. Il professor Cesare Letta ci da una descrizione dettagliata della scena rappresentata nella stampa, traducendo anche la didascalia incisa sul piedistallo della grande statua equestre di Claudio in primo piano. In eleganti esametri latini l’autore concentra una sorta di biografia dell’imperatore in due sole azioni significative, una delle quali è proprio la naumachia del Fucino.
“Militis officio Romanum Claudius uno
Imperium assequitur Caesar, vix deditus armis:
Sed pugnae simulacra ciet navalis, et ingens
In pelago molitur opus, qua miscet Etruscas
Aequoreis Tiberinus aquas, et iniqua marito
Agrippina dolis vitam abstulit, aequa Neroni”
che tradotta dall’illustre latinista di origini marse, recita così:
“Solo grazie ai militari ottiene l’impero Romano Claudio Cesare, sebbene
non abbia alcuna esperienza di armi. Ma promuove una finta battaglia
navale (= la naumachia del Fucino) e costruisce una grandiosa opera sul
mare (= il nuovo porto di Ostia), là dove il Tevere mescola le sue acque
etrusche a quelle del mare, e la malvagia Agrippina, pari a Nerone, con
i suoi inganni tolse la vita al marito.”
Il professor Letta conferma anche la corrispondenza della scena rappresentata con la descrizione delle
fonti antiche, che parlano di spettatori tutto intorno al lago e di una tribuna d’onore per l’imperatore e sua moglie Agrippina. E’ visibile anche una sorta di paratia, con due verricelli, che probabilmente allude all’incile.
Infine Letta illustra tutti i dettagli riportati dagli artisti olandesi: sulla sinistra c’è la rappresentazione del porto di Ostia alla foce del Tevere, con tanto di molo e di faro. Sul piedistallo della statua, invece, sul lato piccolo in primo piano c’è la cena in cui Agrippina fa mangiare a Claudio i funghi velenosi che lo uccideranno. Nel lato lungo di destra, infine, vi è rappresentato il celebre episodio narrato da Svetonio: dopo aver ucciso Caligola i pretoriani cercano nel palazzo imperiale Claudio per farlo imperatore; Claudio pensa che vogliano ucciderlo e tenta di nascondersi dietro una tenda, ma la tenda non arriva fino a terra e i soldati vedono un paio di piedi e lo scoprono. Lui è convinto di essere spacciato, mentre invece i pretoriani s’inginocchiano davanti a lui e lo acclamano imperatore.