Avezzano. I primi due satelliti operativi del sistema europeo di navigazione satellitare Galileo sono stati lanciati oggi con un vettore Soyuz, partito per la prima volta dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese. La storica operazione è stata gestita nella Marsica, dal Centro spaziale del Fucino di Telespazio. Nelle prossime ore saranno eseguiti i test per accertare che tutto funzioni come previsto. Grandi risvolti ci saranno anche per l’economia europea con un giro di affari di 90 miliardi di eruo. Una nuova era per il mondo della navigazione satellitare è appena iniziata e la Marsica in questo avvenimento ha avuto e avrà un ruolo di primo piano. Con la partenza dei primi due elementi, l’Europa mette la prima pietra del proprio sistema di navigazione globale, realizzato anche con un ruolo significativo dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). Il lancio dei prossimi due satelliti è previsto per il 2012: con i primi quattro moduli in orbita Galileo sarà quindi dotato del nucleo operativo, attorno al quale il sistema si svilupperà. L’intera costellazione, che verrà completata entro il 2019, sarà composta da 30 satelliti e orbiterà a un’altezza di 23.600 chilometri. Si calcola che nei primi 20 anni di vita il sistema europeo, che si candida a essere l’alternativa allo statunitense Gps, recherà benefici all’economia comunitaria per circa 90 miliardi. E pensare che all’inizio non tutti nel Vecchio Continente erano d’accordo a realizzare un progetto che richiedeva ingenti risorse. Gran Bretagna e Germania avrebbero preferito continuare ad utilizzare il GPS americano contrastando la proposta sostenuta invece da Francia e Italia. Gli Stati Uniti si sono opposti con ogni mezzo all’iniziativa che insidiava il grande affare gestito da Washington invitando l’Europa a desistere, accettando solo nel 2004 un accordo. Ormai era inevitabile perché nel 2003 l’Unione Europea e l’Agenzia spaziale Esa avevano deciso di dare il via alla costellazione Galileo con una tecnologia superiore nella precisione a quella americana e con un’ambizione rivelatasi, però, inapplicabile; cioè quella di far pagare i due terzi del costo iniziale previsto di tre miliardi di dollari ai privati. Galileo dovrebbe essere in grado di fornire un’accuratezza inferiore ai 10 centimetri, superando i limiti del GPS a stelle e strisce, voluti dall’esercito USA che ne detiene la proprietà. Inoltre, Galileo ha il merito di essere il primo sistema di navigazione satellitare concepito per uso civile. Il successo di oggi è significativo anche per il fatto che il lancio è stato fatto per la prima volta con il vettore Soyuz, che battezza la nuova piattaforma Esa per il lancio dei satelliti in orbita. I satelliti sono stati assemblati dall’azienda Thales Alenia Space a Roma, la stessa che si occuperà della costruzione di altri due satelliti che verranno lanciati sempre nell’ambito del progetto Galileo, probabilmente il prossimo anno.