Celano. Non si arresta la polemica da parte dei movimenti e associazioni verso la cattiva politica locale. Così, con aspre affermazioni alla ricerca di velate risposte si esprime il comunicato del movimento Potere al Popolo Abruzzo: “L’inchiesta che ha coinvolto formalmente personaggi da tempo ben conosciuti per i metodi affaristici e clientelari, ora riconosciuti anche come illegali, usati nell’amministrare il Comune di Celano”, prosegue il comunicato, “non rivela niente di nuovo: soltanto alcuni particolari. Da tempo si sapeva, e da tempo si subiva. Bisogna essere grati ai giudici, naturalmente. Ma soprattutto non bisogna subire, mai più. Senza aspettare che siano i giudici a intervenire”.
La necessità di una visione all’insegna della legalità e della giustizia per il movimento assume un ruolo d’indiscutibile rilevo, sottolineando come “Per avere cose giuste serve politica buona, serve democrazia, serve lotta. Lotta per il lavoro come diritto e non come favore, per diritti e non precarietà nel lavoro” ed evidenziando come sia fondamentale che le risorse pubbliche siano adeguate e “che siano alimentate da una fiscalità equa e destinate a veri bisogni pubblici sotto controllo popolare”.
Inoltre il comunicato non si sottrae a incalzanti affermazioni: “I ricatti di Piccone e compagnia sono stati possibili grazie ai tagli alla spesa pubblica e alle possibilità di lavoro dignitoso che subiamo da anni” e proseguendo come “di ciò sono responsabili tutti i partiti che ora confessano il loro accordo di fondo sull’essenziale sostenendo il governo Draghi: e anche chi adesso si atteggia ad oppositore come il partito neofascista del sindaco di Celano coinvolto nell’inchiesta (attualmente al primo posto nelle cronache giudiziarie riguardanti casi di corruzione)”.
La richiesta del movimento di togliere fiducia a questi ultimi esponenti della politica o a quei “finti partiti simili piuttosto a lobby e comitati d’affari, a finti critici della cosiddetta casta e tagliatori di poltrone” rimane fattore centrale, con un finale invito all’azione“È ora di riprenderci la politica vera. Di riprenderci la democrazia.