Canistro. L’Ini Canistro ha annunciato la cessazione del servizio di dialisi dal prossimo 2 maggio. E’ quanto si legge in una missiva indirizzata, tra gli altri, al presidente della Regione Abruzzo, alla Asl Avezzano Sulmona L’Aquila, al ministro della Salute, al prefetto dell’Aquila, al sindaco di Canistro e all’associazione Aned Abruzzo e Molise. “Il presidio di Canistro – si legge – eroga proficuamente (e ininterrottamente) prestazioni dialitiche fin dal 1993, senza ricevere alcuna remunerazione a carico del Ssn dal 2018.
La struttura è dotata di 9 postazioni di dialisi, di cui 1 in contumacia per pazienti Hbsag positivi, Hcv positivi, Hiv positivi, attraverso le quali eroga una media di 2.200 prestazioni all’anno in favore di almeno 35 pazienti esterni, oltre a quelli ricoverati nella Rsa del presidio, offrendo il servizio navetta per il trasferimento dal domicilio al presidio e ritorno”.
La società ricorda che la Asl 1 “ha assicurato costantemente ai pazienti il rimborso delle spese chilometriche per recarsi presso la nostra struttura, senza tuttavia riconoscere alcunché alla scrivente Società, in virtù di una peculiare interpretazione del regime transitorio introdotto dalla DGR n.496/17”. Secondo Ini Canistro, la Regione avrebbe potuto risolvere la questione “rilasciando al presidio in questione l’accreditamento istituzionale per la tipologia assistenziale considerata, non soggetta ad alcun fabbisogno e limite di spesa trattandosi di prestazione salvavita”.
“La scrivente Società – prosegue la lettera – nella persistente inerzia delle amministrazioni competenti, ha continuato a erogare le prestazioni dialitiche, sopportandone i relativi costi, per mero senso di responsabilità nei confronti dell’utenza, sia pure nella consapevolezza che tale determinazione risulti completamente avulsa dalle logiche di una società commerciale”. Tuttavia “alla luce dell’insensibilità dimostrata dalle amministrazioni preposte, siamo a comunicarvi la cessazione del servizio, invitandovi ad assicurare la presa in carico dei pazienti interessati e declinando ogni responsabilità, sotto il profilo sia civile che penale, per eventuali ritardi nella presa in carico dei pazienti stessi”.