Tagliacozzo. Arrivano a Tagliacozzo per visitare la cittadina dove è nato il trisavolo con il sogno di ascoltare quella banda che nella fine dell’800 proprio lui aveva diretto. Ha l’aria di essere la trama di uno di quei film romantici che trasmettono l’estate in tv la storia della famiglia De Benedictis che da Tagliacozzo è arrivata fino in Piemonte con la musica nel sangue. Da lì sono partiti qualche giorno fa Rossella Bottini e sui nipote Jacopo che, dopo anni di ricerche, hanno voluto vedere con i loro occhi via dei Cordoni, nel centro storico di Tagliacozzo, dove nel 1832 era nato Antonio.
“La storia della nostra famiglia parte dall’Abruzzo”, ha raccontato Rossella, presidente della comunità ebraica di Vercelli, “da Raffaele, proveniente da Caramanico, nacque Antonio, mio nonno, proprio qui a Tagliacozzo. Dal matrimonio con Maddalena Laurenti di Oricola nacquero poi nel 1873 Achille, poi Guido nel 1878, e poi Ermete, Atalia e Zelmira. A tutti loro il mio bisnonno trasmise la passione per la musica e infatti mio nonno Guido fu maestro di cornetta e di fanfara a Novara, grazie alla formazione del conservatorio di Santa Cecilia, e poi direttore della banda di Vercelli. Noi per anni abbiamo ricostruito la storia della nostra famiglia e solo oggi abbiamo potuto passeggiare per quelle strade di Tagliacozzo dove il mio bisnonno, trisavolo di Jacopo, nacque. E’ un’emozione indescrivibile”.
A Tagliacozzo zia e nipote sono arrivati proprio grazie alla banda. Qualche anno fa, infatti, tramite internet Rossella trovò il contatto del presidente, Carlo Chicarella, che immediatamente si rese disponibile per fornirle quelle informazioni di cui necessitava. Ieri, insieme al musicologo Gianluca Tarquinio, gli eredi di uno dei primi maestri della banda di Tagliacozzo sono stati accolti da Chicarella proprio nella sala dove oggi provano i giovani musicisti che fanno parte del complesso. “Sono anni che vogliamo venire a Tagliacozzo”, ha precisato Jacopo, “alla fine ci siamo decisi e siamo venuti perché avevamo interesse a vedere il luogo natale della nostra famiglia, se ne è sempre parlato ma poi nessuno è mai venuto. Devo ringraziare l’archivio diocesano, l’archivio del conservatorio dell’Aquila, di Pesaro e di Santa Cecilia, i Comuni di Tagliacozzo e Oricola e Don Fulvio perchè ci hanno aiutato a ricostruire la nostra storia”. Gli eredi De Benedictis hanno incontrato anche il sindaco Vincenzo Giovagnorio.