Avezzano. Da un’antica pubblicazione del 1858 spuntano alcune rare e coinvolgenti illustrazioni: una cartina del lago Fucino e i suoi dintorni, quel che restava dell’antico emissario romano dell’Incile, e una serie di illustrazioni paesaggistiche che, se collegate tra loro, danno vita a un’enorme immagine panoramica delle sponde fucensi.
Le immagini sono state inserite nel volume dall’autore della pubblicazione, per illustrare meglio la grandiosa opera del prosciugamento del Fucino. L’opera romana in quegli anni era tornata agli onori delle cronache in quanto nel 1852 era stato firmato il contratto con la Società Anonima Napoletana, dove tra i soci figurava anche il banchiere romano Alessandro Torlonia, che in seguito acquistò le azioni di coloro che rinunciarono divenendo di fatto proprietario unico della società.
Nella prima immagine si può notare una dettagliata cartina del Fucino, dove vengono indicati tutti i paesi rivieraschi, ma anche altri punti di grande interesse, come ad esempio i resti di alcune mura ciclopiche, città ormai sparite o antichi acquedotti.
Nella seconda, di grande interesse, è stato disegnato uno scorcio dell’Incile. Di alcune costruzioni, risalenti all’epoca romana, esistono pochissime immagini, anche perché in seguito alcune vennero completamente distrutte dal Torlonia per creare il nuovo emissario, quello che comprende anche il celebre “madonnone”. In questa illustrazione si possono riconoscere i tre archi sovrapposti del cunicolo maggiore, ancora esistenti oggi, ma anche un imbocco più basso che nella didascalia viene indicato come “la bocca dell’incile”. Più giù, tra le acque del lago, si vedono ancora degli enormi mucchi di pietre, che in epoca romana erano servite a costruire la grande diga che regolamentava l’ingresso delle acque nel canale sotterraneo.
La terza immagine, in realtà una serie di immagini, colpiscono per originalità. Si tratta di sei illustrazioni panoramiche, che se ricollegate tra loro, danno vita a una vista a 360° della conca fucense, con il panorama che si poteva osservare tutt’intorno dal centro del lago e didascalie paese per paese. Oggi basta un qualsiasi smartphone per creare delle coinvolgenti foto panoramiche, ma grazie alla brillante e originale intuizione dell’autore, anche noi possiamo godere di una fantastica panoramica fucense a distanza di oltre centosessant’anni.
(ricerca eseguita insieme a Valerio Cristini)