Ad Avezzano la mobilitazione sul Tribunale è ormai un processo sociale e tutti i cittadini, sulla questione Giustizia, si sentono più che mai togati nel vivo.
Gli avezzanesi, partendo da Piazza Camillo Benso di Cavour e da via Giuseppe Mazzini, sono andati verso piazza Risorgimento per difendere l’ideale di Giustizia; hanno partecipato, con slancio garibaldino, anche ragazzi della ‘giovine’ Italia. Agli ingressi ci saranno i cancellieri mentre, tra la folla, gli uditori giudiziari ascolteranno, pronti a cogliere il verdetto.
La sorte del Palazzo di giustizia è stata rimandata troppe volte e ora la gente dice basta ai rinvii del giudizio.
Da parte loro gli amministratori locali, persone ben informate sui fatti, nonché testimoni oculari dell’eventuale delitto ai danni della Marsica, chiedono il rito abbreviato per accorciare i processi decisionali sul destino del tribunale.
Nel frattempo, mentre i contendenti si contendono il contenzioso, si chiama in Causa, per pacifica decisione, un giudice di Pace.
A Roma si guarda alla Marsica con attenzione, soprattutto da parte del Guardasigilli che, in osservanza al suo ruolo, mantiene una stretta osservazione sulla mobilitazione.
Si è convinti che, nonostante tutto, il ministro in arrivo, come in passato, sia in Buonafede (bona fides superveniens non nocet…).
Secondo molti, il testo di legge sui tribunali minori è troppo… Severino e si spera che cada in prescrizione.
O meglio, per rispondere per le rime, che vada all’Inferno: “Cadde come corpo morto cade“.