Avezzano. “Con la firma del protocollo d’intesa da parte del Presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, avviamo il recupero e la valorizzazione dei ‘Cunicoli e dell’Emissario di Claudio’ del Fucino. Si tratta di una infrastruttura archeologica straordinaria e unica nel suo genere, costruita duemila anni fa, che con la sua collocazione rappresenta anche un volano strategico per la promozione cultuale e turistica del territorio marsicano”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, a margine della firma del protocollo d’intesa all’Emiciclo tra Regione Abruzzo (proprietaria dei cunicoli) ed enti locali, tra i quali i Comuni di Avezzano, Luco dei Marsi e Capistrello, Gal “Gran Sasso-Velino”, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo e Consorzio di Bonifica di Ovest. “Il protocollo d’intesa – ha aggiunto Di Pangrazio – consente di attivare un progetto di recupero generale delle infrastrutture idrauliche attraverso la partecipazione di più attori istituzionali; protocollo che prevede la progettazione di percorsi turistici e itinerari finalizzati alla promozione dei cunicoli e dei centri della Marsica, in particolare dei siti archeologici e delle collezioni museali riguardanti il prosciugamento del lago». I cunicoli di Claudio vennero realizzati tra il 42 e il 51 d.C. in occasione dei primi tentativi di prosciugamento del lago Fucino. Per semplificare il lavoro di perforazione e di estrazione del materiale, si scavarono 32 pozzi verticali e 6 cunicoli inclinati. Perché si arrivasse al totale prosciugamento del lago dovranno passare altri 18 secoli. Nella seconda metà dell’800, Alessandro Torlonia ha realizzato un nuovo emissario, liberando totalmente il Fucino dalle acque (oltre 16mila ettari l’estensione delle terre emerse). L’emissario Torlonia, lungo 6 chilometri, ha inglobato, al 90%, quello di Claudio.