L’Aquila. “Il 30% di iscritti all’università perso in Abruzzo in dieci anni è una quota enorme, specialmente se consideriamo che la nostra regione è la peggiore in Italia in un contesto in cui se è vero che nel Mezzogiorno c’è un calo generale, in quasi tutto il Nord si registra una crescita”: lo dichiara il senatore del Partito Democratico Michele Fina commentando i dati dell’Anvur.
“Non si può quindi imputare tutto”, prosegue Fina, “alla demografia, o alla crisi generalizzata degli atenei del Mezzogiorno. Questi sono fattori che incidono, ma in Abruzzo il crollo è più grave, più sistemico, e non può che incidere sulle prospettive economiche. Un territorio con gli atenei in difficoltà è un territorio più povero, più marginale, e il peggio è che lo è in ottica futura”.
“Quella dell’università nella nostra regione è un’emergenza, occorrono politiche e investimenti, che devono riguardare tutti gli aspetti, dalla residenzialità all’offerta formativa. Apriamo subito una discussione che coinvolga tutti gli enti e gli attori interessati. Nel programma che proporremo per le elezioni regionali del prossimo anno il rilancio dell’università sarà uno dei punti chiave. Perché non c’è futuro per la nostra terra se non si investe seriamente nel sapere”, conclude Fina.