Aielli. Nuovo segno negativo nel mondo del lavoro marsicano. Questa volta nel mirino della crisi è finita la Sapa (ex Hydro). L’azienda, che dopo aver aperto la mobilità volontaria ha fatto ricorso alla cassa integrazione straordinaria, negli ultimi mesi si è vista dimezzare le commesse. Lo stabilimento marsicano dell’azienda norvegese non naviga in buone acque. Dopo la chiusura del sito di Fossanova (Latina) si pensava che le cose potessero andare meglio per Aielli, invece la situazione è precipitata. Per questo, dopo aver richiesto la cassa integrazione straordinaria per 73 operai e 13 impiegati della durata di un anno, i
sindacati hanno deciso di tornare a dialogare con i dipendenti e se necessario anche con la casa madre. Oggi le parti sociali incontreranno i lavoratori e insieme discuteranno di questa situazione difficile. “Il mondo Hydro è sempre in continua evoluzione”, ha evidenziato Michele Paliani, segretario provinciale Uilm -Uil, “c’è stato di recente un cambio al vertice ed è tutto in costante movimento. Purtroppo dobbiamo constatare che ad Aielli la situazione non è delle migliori e bisogna rimanere vigili per monitorare le future evoluzioni”. Nell’azienda, dove si producono profilati in alluminio, attualmente i dipendenti lavorano a rotazione ma le commesse sono sempre meno. Lo scorso anno venne aperta la mobilità incentivata per riuscire ad abbassare il numero dei dipendenti e poi venne richiesta la cassa per cercare di tamponare gli effetti devastanti della crisi. “Il lavoro è calato vertiginosamente”, ha concluso Paliani, “i volumi produttivi sono meno della metà e la situazione non accenna a migliorare. Dialogheremo con i lavoratori e poi se necessario convocheremo di nuovo l’azienda per capire come bisogna muoversi”.