Avezzano. Un Padre nostro ha unito ad Avezzano cristiani, musulmani e ortodossi in nome della pace. E’ una piazza gremita quella dice no alle stragi e allo spettro del terrorismo che minaccia l’occidente. Istituzioni civili di ogni schieramento politico, istituzioni ecclesiali di ogni culto religioso, esponenti di associazioni e cittadini provenienti da tutta la Marsica si sono dati appuntamento ed hanno illuminato le strade del centro di Avezzano. Tante le fiaccole accese in segno di lutto per gli innocenti di Parigi, colpevoli solo di vivere in un mondo libero e di essere al posto sbagliato nel momento sbagliato. E’ questo il terrorismo, quello che si nasconde dietro una presunta fede religiosa e che attenta alla libertà tipica dello stile di vita occidentale in tutte le sue forme. E’ proprio per dire no ad una vita di timori e priva di ogni libertà e per dire sì alla pace tra i popoli che questo pomeriggio in tanti si sono ritrovati ad Avezzano e con una fiaccola in mano hanno espresso il loro no al terrorismo e tutta la loro solidarietà ai cugini francesi.
“Viviamo in un momento tragico che segue una catena di un dolore e di una sofferenza che lo jadiasmo sta perpetrando in tutto il mondo. È giusto stare vicino alle vittime francesi, ma anche a quelle che erano sull’aereo russo e in altre catastrofi. Erano nostre sorelle e fratelli che avevano il diritto di vivere. Non si può uccidere in nome di Dio perché lui è ovunque e nel nome della fraternità”. Le parole del vescovo Monsignor Pietro Santoro a quanti oggi pomeriggio hanno affollato le strade della città. “La presenza spontanea questa sera di tante persone di tanti sindaci è la testimonianza di come si può convivere stando in un mondo di pace”, ha precisato il sindaco Gianni Di Pangrazio, “ringrazio la Croce Rossa, la Misericordia, la protezione civile e i tanti cittadini che qui con noi hanno voluto dire basta a questa ondata di violenza e sì a un mondo fatto di pace. Questa nostra fascia tricolore rappresenta la Repubblica, l’integrità e la forza di questa nostra comunità. Oggi c’è una rappresentanza senza steccati di qualsiasi tipo. La presenza di una delegazione della consulta dei giovani ci fa capire che loro, il futuro di questa terra, vogliono la pace”. Commovente l’intervento dell’Imam Hamid in piazza Risorgimento. “Siamo rimasti male perché noi viviamo dentro di voi e viviamo con voi. Il Corano dice che non bisogna uccidere e siamo rimasti male per quello che è accaduto”, ha affermato l’Imam, “questa è politica non è l’Islam, noi vogliamo ma pace tra voi e vogliamo vivere tra voi. Non vogliamo toccare nessuno e vorremmo che voi conosceste il nostro Corano. Non ve la prendete con i nostri fratelli che lavorano al Fucino, noi stiamo qui per lavorare e non vogliamo fare del male a nessuno. Come dice la bibbia ama il prossimo tuo. Scusateci, ma non ci fate la guerra”. A un corteo silenzioso e colpito da quanto accaduto si è rivolto anche padre Daniel, da 8 anni guida nella Marsica della comunità ortodossa. “Il terrorismo è una politica ingiusta che fa crollare le speranze ma non la fede”, ha commentato padre Daniel, rappresentante della chiesa ortodossa, “noi abbiamo pregato per le vittime francesi e abbiamo pregato per la pace. La fiaccolata è partita da dove si lavora, dal comune, e non poteva che finire con “Imagine” e con il padre Nostro che vi prego di recitare”. Federica Di Marzio