Avezzano.“Medici, infermieri e operatori socio sanitari non si lascino intimidire dai dictat della dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale e levino il capo in un sussulto di dignità, ne hanno ben donde per l’immane ed encomiabile sforzo compiuto in questi mesi per fronteggiare la seconda ondata della pandemia che si è accanita con violenza in questa plaga marsicana”. È l’invito dei sindaci della Marsica, rivolto al personale sanitario della provincia di L’Aquila per protestare contro i provvedimenti firmati dal direttore generale Testa, dalla direttrice sanitaria Cicogna e dal direttore amministrativo Di Rocco. In particolare Giovanni Di Pangrazio, sindaco di Avezzano, Vincenzo Giovagnorio, sindaco di Tagliacozzo, Cesidio Lobene, sindaco di Trasacco, Marivera De Rosa, sindaco di Luco dei Marsi, Enzo Di Natale, sindaco di Aielli, Mirko Zauri , sindaco di Pescina, Antonella Buffone, sindaco di Balsorano, Lorenzo Lorenzin, sindaco di Cappadocia, Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, Francesco Ciciotti, sindaco di Capistrello, Giuseppina Perrozzi, sindaco di Castellafiume, Gianfranco Tedeschi, sindaco di Cerchio, Civitella Roveto, Sandro De Filippis, Antonio Mostacci Sindaco di Collarmele, Rosanna Salucci, sindaco di Collelongo, Settimio Santilli sindaco di Celano, Gianclemente Berardini, sindaco di Gioia dei Marsi, Nazareno Lucci sindaco di Massa d’Albe, Roberto D’Amico, sindaco di Morino,Antonio Paraninfi sindaco di Oricola, Raffaele Faboriti sindaco di Ortucchio, Giacinto Sció sindaco di Pereto, Pasqualino Di Cristofano, sindaco di Magliano de’ Marsi, Quirino D’Orazio sindaco di San Benedetto, Lorenzo Berardinetti, sindaco di Sante Marie, Olimpia Maria Morgante , sindaco di Scurcola Marsicana, Fernando Marzolini, sindaco di Rocca di Botte, Giulio Lancia, sindaco di San Vincenzo Valle Roveto, Manfredo Eramo, sindaco di Ortona dei Marsi e Gianluca de Angelis, sindaco di Lecce nei Marsi.
“Una disorganizzazione totale”, dichiarano i sindaci: “morti fuori il pronto soccorso in attesa di essere ricoverati, reparti lager nel presidio ospedaliero di Avezzano, ritardi, implosione del sistema dei tamponi e del tracciamento delle positività, promesse di assunzioni e di implementazione dei posti letto disattese, la pantomima delle cliniche private e a fronte di questo disastro la Dirigenza Asl cosa fa? Invece di correre ai ripari, dispone indagini per scoprire e punire chi ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente la situazione interna all’ospedale, minaccia di denunce giornalisti e teste di informazione, impone il silenzio a tutti i dipendenti pena ritorsioni e punizioni disciplinari! I medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario devono sapere che i cittadini e noi sindaci siamo dalla loro parte! Che la dignità delle loro persone e del loro lavoro va tutelata contro ogni sopruso! È per questo che li invitiamo ad uscire allo scoperto, a levare alta la testa e a far valere i loro diritti di cittadini e lavoratori liberi, coscienti di operare in uno stato democratico con una insigne tradizione di civiltà e rispetto. Bisogna tra l’altro che il Governo regionale prenda ora seriamente in considerazione che la situazione sanitaria nell’intera provincia di L’Aquila è allo sfascio totale e che, mentre ancora piangiamo i nostri morti e cerchiamo di curare al meglio le centinaia di persone colpite dal virus e da altre patologie, si prospetta tra qualche settimana una terza ondata di contagi che si prevede essere ancor più violenta. Medici e personale sanitario hanno bisogno subito di aiuti e di rinforzare gli organici che prestano servizio in turni estenuanti presso le strutture ospedaliere, hanno bisogno di presidi per la protezione personale, hanno bisogno di serenità e di un coordinamento serio ed efficiente”.
“Bisogna fare presto! Bisogna intervenire ora con un atto di responsabilità e rimediare quanto non fatto fino ad oggi in previsione della terza ondata prevista tra fine gennaio e inizi di febbraio!”, concludono i sindaci.