Avezzano. “La disastrosa emergenza sanitaria, con il triste corollario che l’accompagna, dalla carenza di posti letto a quella del personale, la mancanza di strumentazione adeguata per le diagnosi, che ha condotto all’implosione della linea di individuazione e tracciamento, fondamentale per il contenimento del contagio da Covid-19, allo stato dell’ospedale di Avezzano che, da punto di riferimento per la Marsica e non solo, è divenuto epicentro di contagi tra pazienti e operatori sanitari – privi quest’ultimi persino di adeguati presidi di protezione si base – e nel quale è risultato impossibile anche avere garantiti livelli minimi assistenziali, in un tracollo verticale e inarrestabile”. Così in una nota i sindaci Marivera De Rosa, Enzo Di Natale e Vincenzo Giovagnorio.
“Un tracollo affiancato”, spiegano i sindaci”, in modo sconcertante, dal progressivo annichilimento dei due preziosi presidi ospedalieri di Tagliacozzo e di Pescina, soppiantati, tramite accordi tuttora in corso, dalla sanità privata. Tutto questo, e oltre, nell’esposto alla Procura della Repubblica presentato da Enzo Di Natale, Marivera De Rosa e Vincenzo Giovagnorio, sindaci rispettivamente di Aielli, Luco dei Marsi e Tagliacozzo, che hanno chiesto alla Procura di procedere nei confronti dei responsabili di Asl e Regione, e pronti a costituirsi nell’interesse delle comunità amministrate”.
“Nel dettagliato esposto, il quadro desolante delle condizioni in cui è stata abbandonata la Marsica, in una seconda ondata da mesi prevista e attesa e a fronte della totale assenza di iniziative o provvedimenti, se si escludono insufficienti e tardive disposizioni dell’ultim’ora, da parte della Asl1 e della Regione, malgrado le evidenze. I tre Sindaci firmatari dell’esposto, presentato in Procura martedì, 1º dicembre, avevano già, e a più riprese, sollecitato la Regione a procedere al commissariamento della Asl1 e all’immediata attuazione di un piano d’emergenza per fronteggiare la crisi sanitaria nel territorio marsicano e a tutelare i diritti alla salute e alle cure, sia per patologie da Covid che per altre, di tutti i cittadini”, concludono.