Avezzano. Nel braccio di ferro tra i quattro consiglieri di maggioranza dissidenti e il primo cittadino sembra ci sia una vera e propria situazione di stallo. Il sindaco resta sulle sue posizioni e non cede di un centimetro. Anzi, fa di più. Lancia un appello ai consiglieri di maggioranza, e anche a quelli di opposizione, chiedendo lui un passo indietro da parte loro.
All’opposizione. “Alla commissione bilancio, dopo la nomina del consigliere Ferdinando Boccia”, afferma De Angelis, “in qualità di presidente abbiamo registrato ancora qualche turbolenza e ciò mi dispiace perché tale nomina era stata proposta dalla minoranza, e tutta la maggioranza all’unanimità aveva accettato questa nomina in segno di disponibilità e nell’ottica della trasparenza. Purtroppo c’è stata lo stesso qualche turbolenza che intralcia i lavori della città”.
Ai dissidenti. “Per la prima volta nella storia di questa città”, continua il sindaco, “siamo stati costretti ad affrontare il meccanismo dell’anatra zoppa che ha creato non pochi problemi. Era chiaro che qualche fibrillazione fisiologica ci sarebbe stata ma mi piacerebbe tornare a quello spirito necessario a fare cose che non sono mai state fatte in questa città. Sul tavolo avevamo temi importanti e tante sono le cose che voglio fare e definire, perché quando siamo partiti credevamo in un vero e profondo cambiamento di questa città”.
Il consiglio. “Il 21 abbiamo un appuntamento cruciale”, aggiunge il sindaco De Angelis, “l’approvazione del bilancio e allora non dovessimo avere la maggioranza gli organi superiori delle Stato dei crederebbero la fine di questa amministrazione. Io rimango ancora positivo”.
L’appello. “Non possiamo perdere questa occasione di cambiare la città”, chiarisce il primo cittadino, “c’è il tempo per ricostruire e c’è il tempo per ritornare a quell’entusiasmo e a quello spirito che ha alimentato la prima fase di questa azione amministrativa. Rimango fiducioso e sono sicuro che il 21 ci sarà una prova di grande responsabilità e molti consiglieri dimostreranno di essere all’altezza della città che rappresentano”.