Balsorano. Crisi alla Tuzi Costruzioni, i sindacati scrivono al prefetto Francesco Alecci e chiedono la convocazione urgente di un tavolo. “La grave situazione non solo industriale ma anche dei rapporti sindacali/sociali in essere alla Tuzi Costruz. S.p.A. e s.r.l.”, ha scritto Antonello Tangredi Fim-Cisl nella lettera, “queste due Società (fino al 20.05.14 solo S.p.A.), occupa circa 130 dipendenti di cui, circa 30 nel settore metalmeccanico e i restanti, in quello edile. Il 20 maggio circa, la TUZI Costruz. Gen.li S.p.A., ha ufficializzato alle organizzazioni sindacali la cessione di “ramo d’azienda”, con passaggio, senza soluzione di continuità di tutti i dipendenti, di tutte le competenze ecc., alla s.r.l. Unipersonale (amministratore unico Francesco TUZI), annunciando, tra l’altro, la possibile apertura, per la S.p.A., di una forma di concordato che, successivamente, avrebbe comunicato alle medesime organizzazioni sindacali. Nella stessa riunione (20.05.2014), ha comunicato, altresì, la prosecuzione del ricorso agli ammortizzatori sociali conservativi per l’intera forza lavoro, per fronteggiare la grave crisi economico-finanziaria del Gruppo. Per ciò che attiene al settore di mia competenza, il primo ricorso alla cassa integrazione, si è palesato con l’accordo della primavera del 2011 e, da quel periodo, poche sono state le settimane non interessate dall’ammortizzatore sociale. Nel mese di marzo 2014, all’atto del rinnovo dell’ennesima c.i.g.o., tenuto conto della grave crisi economico-finanziaria della Società, ho proposto alla Direzione aziendale di chiedere, per le 13 settimane successive, il pagamento diretto da parte dell’INPS; proposta, questa, accolta e sottoscritta dall’azienda ma, che a tutt’oggi, non pare essere mai arrivata alla Commissione INPS competente. I lavoratori sono senza salario dal mese di gennaio u.s. e, alcuni, vantano addirittura retribuzioni e tredicesima mensilità del 2013. Il giorno 11.06.14, in prossimità della scadenza delle 13 settimane di c.i.g.o. sottoscritte il 19.03.14 (quelle di cui non si sa la fine !), la TUZI Costruz. S.r.l. Società Unipersonale, ha inviato nuova comunicazione alla FIM-FIOM-UILM, relativa all’apertura di una nuova procedura di c.i.g.o. (per altre 13 settimane), alla quale ha fatto seguito, come previsto, una mia richiesta d’incontro, per discutere, come da consuetudine, il merito della richiesta aziendale. Alla data odierna, sebbene rinnovata la richiesta d’incontro, la TUZI non ha risposto, anzi, ha inviato lettere ai propri dipendenti, comunicando la data d’inizio e di scadenza della prossima c.i.g.o. Non si capisce, sebbene non ve ne sia l’obbligo da parte dell’azienda di firmare un accordo, con chi e dove abbia depositato la richiesta della c.i.g.o., visto che, all’INPS di Avezzano, ad oggi, non ve ne è traccia. Questa situazione, prefetto, sta portando all’esasperazione decine e decine di lavoratori che, giova ricordarlo, non percepiscono reddito da diversi mesi e, addirittura, molti di loro, avendo impegni con le banche/Società finanziarie (mutui, prestiti ecc.), sono in serie difficoltà di mantenimento delle singole proprietà, pur in presenza, fino ai mesi in cui hanno percepito salario, di trattenute di soldi, da parte dell’azienda, mai versate agli istituti bancari/Società finanziarie. La situazione è diventata davvero incandescente, proprio come ho avuto modo di comunicare giorni addietro al dottor Pezzoli e alla dottoressa De Bartolomeis Prefettura di l’Aquila). Molti lavoratori, in possesso dei cedolini paga non retribuiti, si sono rivolti ai propri legali, attraverso i quali hanno proposto altrettanti decreti ingiuntivi al Tribunale di Avezzano. La Tuzi, sebbene più volte sollecitata, non versa i contributi sindacali trattenuti ai lavoratori iscritti, da oltre un anno. Tutto ciò premesso le chiediamo di convocare, a stretto giro di posta, un incontro delle parti in causa, alfine di ricevere informazioni e, quindi, l’assunzione di formali impegni da parte delle Società indicate in oggetto, alfine di riportare serenità in un ambiente consumato dalla tristezza per il futuro e dalle mancate retribuzioni”.