Avezzano. I dipendenti del Crab (Consorzio di Ricerche Applicate alla Biotecnologia) protestano con una lettera contro l’immobilismo degli enti soci e chiedono un intervento immediato per salvare l’importante struttura e i 25 posti di lavoro. “I dipendenti”, affermano nella lettera, “non accettano un’approvazione di bilancio legata ad una cassa integrazione con annesso training on the job, in atto dal settembre 2011, finalizzata ad un progetto di ristrutturazione il cui disegno di legge, pronto da mesi, non è mai stato esaminato dalla Giunta regionale. I Soci (Comune, Provincia, Regione) addirittura non si presentano con i legali rappresentanti alla Assemblea, mandando delegati che non hanno alcun potere decisionale, e il cui unico scopo è quello di “tirare a campare”. I Soci non sono neanche in grado di interagire con il Ministero della Ricerca per fare avere al CRAB il saldo di progetti già conclusi da mesi. I dipendenti peraltro sono senza stipendio dall’ottobre 2011, senza che alcuno dei responsabili della situazione (da Piccone a Febbo a Masci a Verrecchia, che nel marzo dell’anno scorso avevano promesso una rapida soluzione del problema CRAB, con l’individuazione di “un percorso che garantisca una continuità futura”) si sia minimamente preoccupato del rilancio di un Centro di Ricerche che dovrebbe essere il volano dello sviluppo del territorio, mentre si continua a riempirsi la bocca, a tutti i livelli, di parole come innovazione e ricerca. In un momento in cui sta diventando drammatica la perdita di posti di lavoro, non vengono salvaguardati quelli che già esistono in una struttura che è in grado di convogliare risorse alla comunità, intercettando ( e i fatti lo dimostrano) finanziamenti nazionali ed europei e potendo rappresentare un punto di riferimento per la crescita di aziende nel settore agroalimentare. Prendiamo atto che si è incapaci a gestire, e capaci solo a lasciare che il territorio perda ancora l’ennesima funzione”.